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Coronavirus, nuovo Dpcm: le Marche nella fascia di rischio “verde”
Il presidente del Consiglio Conte ha firmato nella notte il nuovo Dpcm. L’Italia è suddivisa in tre fasce a seconda del rischio contagio nelle varie zone: “Rossa” dove è elevato, “Arancione” con rischio medio e “Verde” con rischio basso. Le Marche rientrerebbero in questa terza fascia determinate a seconda di 20 parametri.
Le norme saranno valide dal 5 novembre, giorno di entrata in vigore del dpcm. Per tutti e tre i colori scatta comunque l’obbligo del tutti a casa dalle 22 alle 5 di mattina, salvo comprovate necessità (lavoro, salute) e apposita autocertificazione debitamente compilata.
Il nuovo Dpcm prevede che a bordo dei mezzi pubblici del trasporto locale e del trasporto ferroviario regionale sia consentito “un coefficiente di riempimento non superiore al 50 per cento”; ciò con esclusione, però, del “trasporto scolastico dedicato”.
Smart working ai massimi livelli possibili, sia nella Pubblica amministrazione sia nel settore privato e ingressi differenziati del personale. La mascherina sarà obbligatoria a scuola per i bambini delle elementari e delle medie, anche quando sono seduti al banco. I centri commerciali sono chiusi nel weekend e nei giorni festivi.
E’ prevista la “sospensione dello svolgimento delle prove pre selettive e scritte delle procedure concorsuali pubbliche e private e di quelle di abilitazione all’esercizio delle professioni, a esclusione dei casi in cui la valutazione dei candidati sia effettuata esclusivamente su basi curriculari ovvero in modalità telematica ovvero in cui la commissione ritenga di procedere alla correzione delle prove scritte con collegamento da remoto, nonché ad esclusione dei concorsi per il personale sanitario.
“Fermo restando la sospensione delle attività di piscine e palestre, l’attività sportiva di base e l’attività motoria in genere svolte all’aperto presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, sono consentite nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento” dice ancora il decreto