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Coronavirus, il gruppo Gabrielli dona un milione per la struttura di terapia intensiva
ASCOLI – La Famiglia Gabrielli risponde all’appello del presidente della Regione Marche Luigi Ceriscioli e dona un milione di euro per la realizzazione della nuova struttura che ospiterà cento posti letto di terapia intensiva per fronteggiare l’emergenza Coronavirus. La proposta del presidente della Regione Marche immediatamente analizzata da parte del vertice dell’azienda ascolana e dopo aver valutato l’entità e la validità dell’intervento ha deciso di intervenire immediatamente con un’azione concreta.
“La struttura di 100 posti letto per la terapia intensiva, adatta alla lotta contro il Covid-19 deve essere realizzata in tempi estremamente brevi e quindi occorrono aiuti immediati – hanno detto i rappresentanti della famiglia Gabrielli – ed è per questo motivo che abbiamo deciso immediatamente di prendere una decisione che comporta l’erogazione di una donazione di un milione di euro. Noi siamo un’azienda ascolana e riteniamo questa iniziativa coerente con quanto abbiamo fatto sino ad ora per il nostro territorio. Siamo consapevoli che le Marche, la nostra comunità, è in una situazione di emergenza e quindi ci auguriamo di essere una delle realtà che darà concretamente vita a questa importante infrastruttura. Anzi, invitiamo le altre realtà imprenditoriali delle Marche a supportare l’iniziativa intrapresa dalla Regione”.
Decisione formalizzata nel corso di una riunione del consiglio di amministrazione della holding della Famiglia Gabrielli e oggi sarà inviata la lettera di adesione al progetto alla Regione Marche.
La donazione di un milione di euro si aggiunge alle altre iniziative intraprese in questi giorni dal Gruppo Gabrielli che si è immediatamente schierato al fianco delle strutture sanitarie del territorio impegnate a fronteggiare l’emergenza del coronavirus. Nei giorni scorsi, lo ricordiamo, il Gruppo Gabrielli ha acquistato trenta letti per le terapie intensive e migliaia di mascherine che sono state prontamente donate anche ai nosocomi di San Benedetto, Ascoli e Pescara oltre alle associazioni di volontariato.
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