ASCOLI- Cosa si rischia nel caso in cui si viene fermati dalle forze dell’ordine e non si avessero i buoni motivi per circolare?

“In questo caso si viola l’articolo 650 del codice penale. C’è il divieto per chiunque di transitare al di fuori del Comune ma anche all’interno se non per comprovate necessità che devono essere dimostrabili, producendo prove come lo scontrino se si va a fare la spesa o parlare con il datore del lavoro, scaricando l’autocertificazione che si trova ovunque. Deve essere completata in ogni sua parte per essere efficace” spiega Tommaso Pietropaolo, presidente dell’Ordine degli avvocati di Ascoli.

“Le pattuglie fermano le auto chiedendo le ragioni del transito e la direzione. Nel caso in cui il transito non rientri nelle motivazioni consentite, le forze dell’ordine identificano la persona e gli fanno eleggere il domicilio ai fini della notifica degli atti successivi. Si apre un procedimento penale e scatta una sanzione iscritta sul casellario giudiziale. Si tratta di un’ammenda che è una vera e propria sanzione penale. E’ opportuno rivolgersi subito al proprio avvocato per limitare le conseguenze di una condanna” spiega.

In città stanno anche girando, attraverso WhatsApp, degli audio dove vengono fatti nomi e cognomi delle persone contagiate. o di chi potrebbe esserlo, senza nemmeno una prova.Per quanto riguarda i dati sensibili diffusi attraverso la rete o altre forme di tecnologia  “Per l’illecita diffusione di dati personali, si rischia la reclusione fino a 3 anni. Lo stesso codice per la privacy prevede anche il risarcimento nei confronti di chi ha subito un danno per il trattamento illecito dei dati”. Nel caso in cui i nomi delle persone dovessero essere pubblicate su Facebook o altri social network, si incorre nel reato di diffamazione a mezzo stampa, punibile con la reclusione da 6 mesi a 3 anni. L’importo della multa, invece, non può essere inferiore ai 516 euro.