Coronavirus, De Vecchis: «Tamponi a tappeto? Un fallimento totale»

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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Lotta al coronavirus. Secondo Giorgio De Vecchis, la campagna di screening annunciata giorni fa dalla Regione si sarebbe rivelata un completo fallimento.

I tamponi a tappeto. «Il 20 marzo la politica degli annunci della Regione Marche proclamava “i tamponi a tappeto” – dichiara il leader di Ripartiamo da Zero – Ottimo: quello che bisogna fare per arginare l’epidemia e favorire la ripartenza. Ora, sono passati 15 giorni, dunque vediamo i risultati. Ancora non sono stati testati tutti i sanitari».

Ricominciare da zero. «C’è un altro problema – continua De Vecchis – I sanitari dovrebbero essere testati almeno ogni 15 giorni. Quindi la logica suggerisce che con i tamponi bisogna ripartire dai sanitari. Dico al presidente Cersiscioli che su questo fronte stiamo assistendo ad un fallimento totale. Un fallimento che questa Regione rischia di pagare molto caro».

L’approccio sierologico. Secondo la delibera di giunta regionale 414/2020, i tamponi faringei non sono più sufficienti per capire l’entità del contagio. Essa riconosce che «effettuare screening, anche molto affidabili (tampone, comunque non affidabile al 100%) con cadenza troppo poco frequente risulta sostanzialmente poco praticabile. D’altro canto, il contingentamento a livello nazionale di tale strumento non ne consente un uso troppo frequente». Per questo, la Regione sta per affiancare una nuova prassi a quella del tampone. Si tratta dell’approccio sierologico, una diagnostica indiretta che consente di individuare persone positive agli anticorpi IgM/IgG. Quelli, cioè, che immunizzano dal coronavirus.

«Adesso la Regione vuole proseguire con i test anticorpali – commenta ancora De Vecchis – ma deve muoversi in fretta, o dopo i problemi con i reagenti del tampone, finirà ultima anche qui. Giorni addietro ho suggerito a Ceriscioli di relazionarsi con le ditte italiane che sviluppano gli strumenti relativi a questo screening. E’ stato fatto? Perché altrimenti rimarremo di nuovo indietro: un’alternativa non più percorribile».

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