Controreplica del Pd a Fioravanti e Castelli: “In Italia non esistono ospedali di 3° livello”
“Comunico a Fioravanti e Castelli che nelle Marche come in Italia non esiste alcun ospedale di 3° livello. Pertanto o i loro suggeritori sono superficiali o consiglio sommessamente di studiare un po di più in materia di organizzazione sanitaria.Dopo le proteste degli ascolani Castelli cerca di mettere una pezza alla delibera che lui stesso ha approvato che prevede nero su bianco la realizzazione di un nuovo ospedale a San Benedetto. Rinnovo pertanto l’invito al sindaco Fioravanti di attivarsi presso la Giunta Regionale per far revocare l’atto e convocare subito un consiglio comunale aperto sulla sanità con Acquaroli”. E’ la controreplica dell’esponente Pd Francesco Ameli alle parole di Castelli e Fioravanti sul nuovo ospedale di San Benedetto.
“In merito alla “supercazzola” che i due politici hanno scritto circa i “due stabilimenti equiordinati di primo livello organizzati in una logica integrata” , anche qui ricordo che gli stabilimenti sono quelli balneari che Castelli e Fioravanti confondono con i presidi ospedalieri.Dalle loro parole si evidenzia come non abbiano la minima idea di come dovrà essere programmata la sanità sul piceno. È grave che dopo il covid non si parli minimamente di assistenza territoriale ma si pensi solo a dove fare gli ospedali” prosegue Francesco Ameli del Pd.
“Castelli e Fioravanti dicono che l’ospedale di primo livello si realizzerebbe su due presidi. Uno NUOVO a San Benedetto da 200 posti letto ed uno VECCHIO ad Ascoli da 300 posti letto.Qual è la verità? Quella scritta dalla Giunta Regionale con il nuovo ospedale a San Benedetto o quella dell’assessore regionale Castelli e del Sindaco Fioravanti? E comunque in ambedue i casi la sanità ascolana ne uscirebbe certamente distrutta.Il coordinatore provinciale della Lega nella giornata di ieri ci dice che bisogna stare nel merito dei contenuti e non del contenitore e che bisogna addentrarci negli studi di fattibilità. Finalmente qualcuno parla il nostro linguaggio! Lo diciamo da anni”
“Qualora ce ne fosse la possibilità, nelle sedi istituzionali proprie noi siamo pronti a dare il nostro contributo. Per questo ribadisco la necessità di un consiglio comunale aperto ad Ascoli sulla sanità. Sarebbe oltremodo comico ascoltare chi come Castelli che per anni ha sostenuto che bisognava costituire l’azienda ospedaliera del Piceno proprio perché area di confine e chiudere l’azienda ospedaliera di Pesaro, annunciare che nella delibera della Giunta regionale da lui approvata nulla si dice dell’azienda ospedaliera del Piceno mentre si tutela quella di Pesaro”
“I cittadini e gli operatori sanitari si aspettano che almeno si porti a compimento quanto di buono fatto dalla precedente Giunta Regionale come il corso universitario di Fisioterapia e la robotica per gli interventi chirurgici la cui realizzazione era già in stato avanzato, ma che la destra sembrerebbe voler togliere a favore di altri territori” conclude.
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