Contributi agli oratori ecclesiastici, la Giunta regionale trasmette al Consiglio la proposta di assegnazione dei fondi
Valorizzare il ruolo sociale degli oratori ecclesiastici che, specie nei piccoli centri marchigiani, rappresentano l’unico interlocutore per l’attività ricreativa dei giovani. È la finalità della legge regionale 31/2008 che assegna contribuiti agli enti religiosi della Chiesa cattolica per implementare la funzione educativa di questi luoghi di socialità. Il sostegno regionale avviene attraverso la concessione di risorse economiche a seguito di un protocollo d’intesa con il presidente della Conferenza episcopale marchigiana, in rappresentanza della Regione ecclesiastica Marche. Quello in corso scade il 31 dicembre prossimo e la Regione intende rinnovarlo assegnando 950 mila euro di contributi fino a tutto il 2023.
Su proposta dell’assessore alla Cultura Chiara Biondi, l’esecutivo ha inviato all’Assemblea legislativa, per il parere della competente Commissione consiliare, la delibera con i criteri di concessione dei contributi e lo schema di protocollo da firmare successivamente.
“L’oratorio, da sempre, si configura come struttura sociale ed educativa di riferimento per le comunità locali, specie quelle di minore dimensione – afferma l’assessore Biondi – Un punto di aggregazione giovanile essenziale per contrastare l’emarginazione, amplificata dall’isolamento imposto dal Covid-19. Il sistema scolastico e quello ricreativo ed educativo devono riorganizzare la propria attività, promuovendo una cultura delle relazioni sociali che la Regione intende favorire attraverso la concessione di specifiche sovvenzioni”.
I fondi che saranno assegnati serviranno per la formazione dei responsabili di oratorio e del personale ausiliario, per il funzionamento delle attività, l’integrazione digitale, la realizzazione di percorsi di inserimento e recupero dei soggetti più fragili e a rischio di povertà educativa.
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