Contagio all’ISC Sud, Mandrelli: “Pessima gestione dell’emergenza”
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Un ragazzo che frequenta la terza media presso l’ISC Sud è risultato positivo al tampone. La peggiore delle ipotesi si è tramutata in realtà anche in Riviera, dopo il caso di Ascoli di qualche giorno fa. “Il ragazzino risultato positivo è assente da sabato, ma l’esito del tampone si è conosciuto solo ieri” spiega Flavia Mandrelli, consigliera di Articolo 1 e insegnate presso la scuola Cappella che fa parte del comprensorio ISC Sud.
Ma la gestione dell’emergenza è stata pessima, secondo la prof. Mandrelli. Infatti “la scuola ha avvertito solo gli alunni di quella classe di non presentarsi oggi alle lezioni. Mentre ai professori coinvolti è stata lasciata libertà di decisione, e sono venuti tutti in a lezione. Ma non è compito dell’Asur stabilire le linee guida di intervento in questi casi e fare i tamponi a tutti?” si chiede indignata e preoccupata la consigliera.
“I professori che sono venuti regolarmente oggi a scuola non avrebbero dovuto in via precauzionale essere posti in mini quarantena? – si chiede ancora Mandrelli. “E invece no, e da ieri ad oggi ci sarebbe stato tempo per intervenire in maniera adeguata. Io ho protestato per questo grave fatto: siamo lavoratori e la scuola ci deve proteggere”.
Classi pollaio, in cui i docenti prestano maniacali attenzioni a tutte le norme di prevenzione, tra disinfettanti, mascherine e altre accortezze, come far arieggiare spesso le aule. Eppure non è bastato.
“Non sappiamo da quanto tempo l’alunno era positivo. Perché la Asur non interviene immediatamente, e lascia il compito alla scuola che invia un messaggino informale, lasciando ai professori la responsabilità pesante di decidere?” continua Mandrelli.
“Io come scuola avrei chiesto all’asur di confermare per iscritto la liceità per i docenti coinvolti di venire a scuola dove contagiarsi è difficile, ma dove i ragazzi si conoscono e poi si frequentano anche fuori”.
“Gli altri insegnanti – cosa ancora più grave – sono stati tenuti all’oscuro. Perché? Per motivi di privacy? C’è un ingranaggio che non funziona bene” conclude la professoressa che sottolinea come dal contagio vadano tutelati sia i ragazzi che gli insegnati.
Un episodio molto grave in cui pesa il vuoto normativo e la assoluta assenza di un protocollo efficace prodotto dall’Asur in casi in cui, come questo, andrebbe tutelata l’incolumità di tutti i soggetti coinvolti.
se dovessimo chiudere un ospedale o un reparto ogni volta che un operatore sanitario risulta positivo saremmo a posto… ma perché a scuola si dovrebbe chiudere ogni volta tutto e mettere tutti in quarantena ad ogni positivo? Perché?
Rimango sconcertata nel leggere un commento che paragona l’ ambiente scolastico all’ ambiente ospedaliero. Chi lo ha scritto forse non ha mai messo piede in una scuola pubblica dove, solo per fare un esempio, la pulizia non è affidata a personale specializzato ma a UNA bidella per ogni piano che ospita fino a 100 ALUNNI. Chi scrive commenti del genere dimostra il disprezzo nei confronti di lavoratori che dovrebbe considerare meritevoli di rispetto e scommetto che NEL SUO POSTO DI LAVORO è ampiamente tutelato. Per questo si permette di commentare.