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Confcommercio provinciale lancia l’allarme: “La percentuale locale di aziende a rischio chiusura potrebbe essere più alta di quella nazionale”
ASCOLI – Abbiamo sentito telefonicamente Fausto Calabresi, Presidente della Confcommercio provinciale. Gli abbiamo chiesto un riscontro sull’attuale situazione di tante imprese che hanno riaperto i battenti o che sono in procinto di farlo.
“La situazione più delicata riguarda gli alberghi. La nostra quotidianità è ormai costellata di moltissimi provvedimenti da parte di tutti gli organi competenti, siano essi centrali che locali. Quest’oggi, fortunatamente, ci sono arrivate le linee guida da parte della Regione per la ripresa di molte attività, di questo voglio ringraziare il Presidente Ceriscioli” ha detto Calabresi
“Il settore delle strutture ricettive ha una preponderante esigenza di liquidità. Tutti noi in questo momento ci sentiamo ai nastri di partenza per una immediata ripresa, per farlo però abbiamo bisogno di uno sostegno economico. In questo periodo di chiusura molti dei costi accesi sono rimasti attivi. Lo stesso discorso vale per la ristorazione, o più in generale per tutti i pubblici esercizi. Nessuno può pensare di stare economicamente in piedi lavorando al 30% delle proprie potenzialità. Non ci sarebbero neanche i margini per ripagarsi le spese. Una buona iniziativa, per permettere di allegerire i costi, potrebbe essere la sospensione – almeno temporanea – della tassa d’occupazione di suolo pubblico.
A livello nazionale la Confcommercio ha dichiarato di ritenere circa il 10% delle aziende a rischio chiusura, valutando la nostra vocazione territoriale – che ha nel turismo il proprio volano -, ritengo che questa percentuale nel Piceno potrebbe essere più alta. Tutti questi effetti avranno sicuramente una ricaduta anche sull’indotto, in primis il tasso di disoccupazione. Tutte queste difficoltà non colpiranno solamente gli imprenditori, anche i propri dipendenti ne saranno investiti. La via per ovviare (o alleviare) queste nuove criticità, secondo la mia visione, dovrebbe essere una immediata sburocratizzazione, un immediato gettito di liquidità a sostegno delle imprese, una totale (o rilevante) detassazione degli esercizi commerciali e, da ultimo, degli aiuti strutturali.”
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