Entro gennaio l’avvio clinico della nuova risonanza magnetica dell’ospedale di San Benedetto
Come si è vissuta ad Ascoli la prima giornata della Fase 2? Ecco alcuni pareri
ASCOLI – Come è stato vissuto dagli ascolani il primo giorno della cosiddetta “Fase 2”? In tantissimi hanno rispettato le direttive governative negli ultimi due mesi ma si spera che non si esageri nel momento in cui le restrizioni vengono meno.
“Ho visto molte mamme in giro con i bambini” spiega Barbara Fioravanti, ” La grande maggioranza delle persone si è stancata di dover rimanere chiusa in casa in questi due mesi. Mia figlia è ancora tranquilla: negli scorsi giorni ha anche partecipato ad una videochiamata con i compagni dell’asilo: per lei è stato molto bello rivederli dopo molti giorni” spiega Barbara.
“L’approccio per affrontare questa crisi non è quello esatto: bisognava solo stampare moneta” aggiunge Giuseppe Ceccarelli “Il Paese che uscirà vincitore sarà quello che scoprirà il vaccino e, da quello che sembra, stiamo messi bene. Ad Ascoli le persone si sono comportate bene e tanti hanno rispettato le regole della civile convivenza”.
“Ho visto molte più auto in giro rispetto agli scorsi giorni” spiega Aldo Meletti “Stessa cosa anche nei parcheggi delle fabbriche, ma dubito che si potrà tornare a fare quello che si faceva prima” evidenzia “Lo Stato deve intervenire in molti ambiti altrimenti in tanti non riusciranno a ripartire”.
Anche la scuola cerca uno spiraglio di ottimismo anche se, molto probabilmente, i ragazzi torneranno sui banchi solo a settembre. “Nei nostri plessi continuo a vedere solitudine, anche se noi siamo rimasti aperti solo per le attività non differibili” spiega la dirigente del “Fermi-Sacconi-Ceci” Patrizia Palanca “La paura del contagio è più forte di prima: bisognerà fare molta attenzione anche con le persone care” spiega la dirigente “Si avrà timore anche di riallacciare i rapporti di un tempo”.
“Si inizia ad intravedere l’inizio di una normalità” aggiunge Roberto Angelini “Dubito che tutto tornerà come prima. Penso che in molti avranno fobie e problemi psicologici nell’affrontare la nuova realtà” dice Roberto “Le istituzioni devono dare maggiori aiuti, altrimenti i guai proseguiranno”.
“Molte persone stanche della quarantena volevano che arrivasse la fase due, ma qualcuno ha deciso di voler proseguire a stare in casa” ci dice Lucio Mariani “C’è molto timore anche tra i giovani, un settore della società che spesso non è considerato ma che, in questi mesi si è comportato in modo responsabile” conclude Mariani.
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