Cna: “Concordato preventivo biennale, tempi troppo stretti per le imprese”

Con poco tempo a disposizione per valutare attentamente e aderire alla proposta, la risposta delle imprese italiane al concordato preventivo biennale proposto dal Governo è stata finora piuttosto fredda.

Lo conferma un’indagine condotta a livello nazionale da CNA su un campione di 23.000 imprese con i requisiti idonei per accedere al concordato, che mostra come, fino a martedì 22 ottobre, solo l’8,14% delle aziende abbia scelto di aderire, con un 8,22% ancora in fase di valutazione.

Anche tenendo conto della quota di imprenditori ancora indecisi, si tratta di percentuali decisamente molto basse, che riflettono il troppo poco tempo concesso alle imprese per prendere una decisione e agli operatori del settore per illustrare adeguatamente la proposta.

Il quadro del concordato, infatti, è stato completato soltanto agli inizi di ottobre, lasciando alle imprese una manciata di giorni per valutare le possibilità offerte dal nuovo provvedimento, che prevede anche l’introduzione di un ravvedimento speciale che consente alle aziende di regolarizzare le annualità tra il 2018 e il 2022.

A questo proposito, è importante notare che il ravvedimento speciale si basa sull’Indice Sintetico di Affidabilità fiscale (Isa) sia per il pagamento di un’imposta sostitutiva parametrata all’Isa di ciascuna azienda, sia per la riduzione dell’imponibile su cui calcolare quanto dovuto al fisco.

In questo senso, la CNA di Ascoli Piceno evidenzia come l’elaborazione dell’Isa, ad oggi, rappresenti un sistema informatico farraginoso e limitante ai fini di una effettiva valutazione dell’affidabilità fiscale delle imprese.

L’Isa, infatti, è elaborato a partire da un algoritmo che prende in esame gli elementi caratteristici di ciascuna azienda, collocandola in un determinato ambito organizzativo. Tuttavia, gli stress test condotti sugli Isa con i software disponibili sul mercato segnalano che nonostante la modifica di alcuni parametri specifici e contabili da parte del soggetto che compila il modello, la valutazione finale resta inalterata, inficiando pertanto la validità dell’intero sistema.

«La scadenza fissata al 31 ottobre per aderire al concordato preventivo biennale impedisce di coinvolgere e mettere al corrente tutte le imprese potenzialmente interessate alla misura – dichiarano Arianna Trillini e Francesco Balloni, presidente e direttore della CNA di Ascoli Piceno – Come CNA chiediamo nuovamente di prorogare i termini per l’adesione.

Inoltre, ad oggi l’esperienza del modello Isa risulta oltremodo limitata, configurandosi come un vero e proprio catasto reddituale, e necessita di un tempestivo aggiornamento per garantire un’equa valutazione dell’affidabilità fiscale delle imprese».

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