Rimborsi, cinque dirigenti del Comune condannati

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il Tribunale del lavoro di Ascoli ha condannato cinque dirigenti del Comune  a restituire compensi non dovuti:  tre di questi però sono andati in pensione.

Le sanzioni si riferiscono a fatti  accaduti tra il 1999 e 2003, quando ancora non esisteva il nucleo di valutazione, e venuti alla luce negli anni seguenti. In quel periodo gli alti funzionari si erano assegnati le retribuzioni di risultato e i gettoni di presenza, per un totale di 159mila euro.

Facciamo un salto in avanti. Nei primi mesi del 2006 il Comune era commissariato (commissario Carlo Iappelli) a seguito delle dimissioni nell’estate 2005 del sindaco Domenico Martinelli. Il ministero dell’Economia inviò nel Municipio i suoi ispettori che rilevarono illegittimità nelle erogazioni dei drigenti tra il 1999 e il 2003. I funzionari ministeriali annotarono decine di situazioni anomale  a carico di otto dirigenti (per ogni soggetto diverse imputazioni). La relazione fu depositata al ministero e inviata all’amministrazione rivierasca che convenne in giudizio contro i dirigenti. L’ente rivierasco, cioè, fece ricorso al Tribunale del lavoro di Ascoli che condannò cinque dirigenti, mentre tre furono prosciolti. Le sentenze sono state emesse entro l’anno 2015, sebbene i fatti non fossero fin qui  di pubblico dominio.

Il Comune ha dovuto quindi procedere al recupero di 159mila euro, nei confronti dei cinque alti funzionari condannati. L’operazione è stata avviata dalla dirigente Renata Brancadori nell’ultimo periodo di attività: a fine novembre 2015 è andata in pensione. Il compito di recuperare gli importi è passato in capo al segretario generale Edoardo Antuono (foto) il 1° dicembre 2015, quando ha assunto la mansione anche di dirigente del personale.

Poi però, due dipendenti dell’amministrazione presentarono ricorso alla Corte dei conti di Ancona nei confronti del dirigente dei Servizi alla Persona, Antonio Rosati, e del segretario generale Antuono.

La magistratura contabile ha aperto le indagini lo scorso 7 dicembre.
Cosa ha fatto negli ultimi 12 mesi  Antuono? Ha avviato le pratiche per il recupero delle somme: un ex dirigente in pensione ha pagato l’intero importo, tre dirigenti hanno chiesto  e ottenuto la rateizzazione delle somme dovute  e stanno versando. Per quanto riguarda il quinto dirigente condannato dal Tribunale del lavoro, Antuono non ha potuto ancora procedere in quanto il condannato ha fatto ricorso in appello.

Caso Rosati. La Corte dei conti ha aperto il fascicolo di indagine il 7 dicembre scorso a seguito dell’esposto delle due dipendenti di cui sopra. Secondo la denuncia, la nomina di Rosati a dirigente a tempo indeterminato sarebbe nulla, in quanto avrebbe vinto un concorso interno che lo vedeva unico concorrente. Anche in questo caso parliamo di un fatto datato: Rosati, infatti, vinse il concorso nel 1999, quando alla guida del Comune c’era il sindaco Paolo Perazzoli.

Che poi, episodi di oltre 15 anni fa diventino oggi motivi di denunce da parte di dipendenti dell’amministrazione, sono chiari indicatori della condizione di disagio e del clima di veleni che inquina il palazzo municipale.

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