Cinquant’anni fa la tragedia del Rodi, ecco le iniziative di commemorazione


SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Sono passati quasi 50 anni dalla tragedia del Rodi, motopeschereccio affondato il 23 dicembre 1970 a largo della costa picena a causa delle avverse condizioni del mare.

Nel naufragio del Rodi persero la vita i dieci membri del suo equipaggio: Agostino Di Felice, Alteo Palestini, Domenico Miarelli, Giovanni Liberati, Marcello Ciarrocchi, Ivo Mengoni, Francesco Pignati, Antonio Alessandrini, Silvano Falaschetti e Giovanni Palumbo. Otto di loro erano originari di San Benedetto. Due di questi, Silvano Falaschetti e Giovanni Palumbo, non avevano ancora compiuto i 18 anni. In quel momento, l’intera città si mobilitò per il recupero della nave e il ritrovamento dei dispersi. Sindacati e movimenti spontanei colsero l’occasione per trattare le condizioni di lavoro della marineria.

A cinquant’anni dal tragico evento, il Circolo Sambenedettesi e numerose associazioni locali hanno deciso di avviare una serie di iniziative per raccontare la vicenda alla città e ai più piccoli. Per queste attività la regione ha già messo in bilancio 15mila euro, ma altri stanziamenti dovrebbero arrivare dal Bim e dal comune di San Benedetto.

Si comincia con un tavolo di confronto nazionale sul tema lavoro. «Nella seconda metà di marzo accoglieremo i vertici della pesca nazionale – annuncia il capogruppo di Italia Viva Fabio Urbinati – e cercheremo di capire dove andrà questo mondo da qui al 2030. L’evento luttuoso ha segnato uno spartiacque fra tante cose. E’ occasione per ricordare tutte le vittime del mare ma anche le tante discussioni sul trattamento salariale dei lavoratori della marineria».

Si passa poi all’evento clou, lo spettacolo teatrale. «Si chiama provvisoriamente “Solo andata: mare e rivolta” – spiega Piergiorgio Cinì, del laboratorio teatrale Re Nudo – uno spettacolo itinerante che avrà la sua prima tappa all’alba dell’8 agosto, in zona porto. Dopodiché, questo percorso teatrale troverà compimento il 23 dicembre, con variante invernale. E’ un’iniziativa nata per raccontare quegli anni in cui siamo stati accomunati da due sogni: quello di superare i nostri limiti, di avventurarci e poi quello di immaginare una nuova società. Fortissime furono le componenti movimentistiche. Soprattutto, furono Lotta Continua e altre realtà simili a incarnare questo spirito. Vogliamo omaggiare l’epopea e ricordare l’importanza di certe lotte e certe idee».

Prevista anche una pubblicazione dedicata alle scuole. «L’idea è di realizzare un libro per i ragazzi della quinta elementare, scritto da Carolina D’Angelo – dice Luigi Anelli, della Lega Navale – A perdere la vita nel nauragio furono anche due mozzi di neanche 18 anni: Palumbo e Falaschetti. Ma all’epoca si moriva anche in età più giovane. Vogliamo provare a raccontare la tragedia ai più piccoli, secondo modalità indicate».

«Non vogliamo una semplice commemorazione dell’accaduto – dichiara Rolando Rosetti, presidente del Circolo dei Sambenedettesi – Oltre a mettere in campo una rappresentazione storica di ciò che è stata la pesca per San Benedetto, vogliamo che si lasci traccia per altre iniziative. I ragazzi non sanno della nostra tradizione marinara. Il nostro scopo è recuperare il passato affinché si possano porre le basi per il futuro».

Tra gli enti e le associazioni coinvolte la regione Marche, il Bim, il Circolo Mare Bunazze, l’Associazione Pescatori Sambenedettesi, l’Associazione Ribalta Picena, Re Nudo, Invisibili, il Circolo Sambenedettesi, la Lega Navale.

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