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Chiodi: “Quali sono i fondi per la Riviera della mozione di Urbinati?”
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il Consiglio della Regione Marche ha approvato una mozione del capogruppo Pd Fabio Urbinati. L’atto impegna la giunta Ceriscioli a prevedere una priorità di utilizzo delle risorse pubbliche di provenienza statale e regionale. Somme stanziate a fini di messa in sicurezza, adeguamento sismico ed efficientamento energetico in favore degli immobili di proprietà pubblica, siti in territori di comuni classificati in classe III (come San Benedetto del Tronto), nei confronti dei quali è possibile utilizzare le risorse aggiuntive stanziate nell’ambito della riprogrammazione del Por Fesr 2014-2010.
“La mozione proposta dal consigliere regionale Fabio Urbinati appare come una sorta di mea culpa – tuona il capogruppo comunale di San Benedetto Protagonista, Carmine Chiodi – per l’esclusione del nostro Comune dalle risorse aggiuntive stanziate nell’ambito della programmazione del POR Fesr 2014-2020. Al di là del fatto che viene confermato ciò che era già noto, ovvero che dai fondi europei stanziati per rilanciare territori che hanno subito danni materiali ed immateriali dal sisma 2016 restano esclusi Comuni come il nostro che hanno avuto un ruolo decisivo per tutto quanto concerne l’accoglienza dei terremotati, restano i dubbi sulla buona fede di chi oggi, a scoppio ritardato, pare voglia giustificarsi cercando una via di fuga nel sostenere che verranno previste, proprio per i comuni classificati in classe III, corsie preferenziali per le risorse pubbliche di provenienza statale e regionale”.
“Se così fosse, sarebbe apprezzabile – insiste Chiodi, che è anche presidente della commissione Attività produttive e turismo – che il consigliere Fabio Urbinati predisponesse un puntuale e dettagliato elenco di quali siano i finanziamenti per i quali è prevista una priorità di utilizzo, in modo da acclarare, in modo trasparente, la bontà di quanto previsto dalla mozione approvata dal Consiglio regionale. In caso contrario ci troveremmo di fronte ad un evidente gioco delle tre carte che davvero i comuni della Riviera delle Palme non sono disposti ad accettare”.