Cervelli in fuga, Laura Lupi rivoluziona in America le conoscenze sulla struttura del ghiaccio

la ricercatrice Laura Lupi

SALT LAKE CITY – Da San Benedetto del Tronto all’University of Utah, dove si è affermata con uno studio rivoluzionario sulla formazione dei cristalli di ghiaccio, che potrebbe contribuire a migliorare le previsioni meteorologiche. La ricercatrice Laura Lupi, 34 anni, si è laureata in fisica a Perugia e dal 2012 lavora nel dipartimento di chimica dell’University of Utah. Un altro cervello in fuga dalla città delle palme che ha avuto i giusti riconoscimenti ai suoi meriti negli Stati Uniti d’America. La ricercatrice è prima firmataria di uno studio realizzato con un team dell’University of Utah e due ricercatori dell’University of California di Santa Barbara. Lo studio giovedì 9 novembre è stato pubblicato dall’autorevole rivista scientifica Nature.

<<Solitamente – racconta Laura Lupi, nella chat di Whatsapp –  le molecole d’acqua nei cristalli di ghiaccio formano delle strutture esagonali. Ecco perchè i fiocchi di neve hanno quella classica forma a sei punte. Il mio studio mostra che i più piccoli cristalli di ghiaccio, quelli fatti di qualche centinaia di molecole, hanno una struttura diversa, più disordinata, che consiste di strati di ghiaccio con struttura esagonale e cubica alternati in maniera casuale. Questa struttura è la più stabile in cristalli fino a 100mila molecole. Per cristalli più grandi c’è un’inversione di rotta e la struttura più stabile torna ad essere quella classica esagonale>>.

Come siete arrivati alla scoperta? <<La scoperta è stata possibile grazie all’uso di simulazioni di dinamica molecolare con tecniche computazionali avanzate, infatti questi cristalli sono troppo piccoli per essere studiati in un esperimento>>.

Qual è la sua utilità? <<Ciò che abbiamo scoperto è in contraddizione con la teoria classica che descrive la formazione di un cristallo dal suo liquido, e che è ampiamente usata per stimare il tasso (o meglio il “rate”) con cui i cristalli si formano nelle nuvole. Conoscere questo rate è molto importante per fare previsioni di tempo e clima. Quindi è importante che la teoria classica sia modificata in modo da tener conto della nostra scoperta, e fare previsioni di rate più corrette>>.

La ricercatrice si è diplomata al liceo scientifico Rosetti di San Benedetto. Si è poi iscritta ai corsi di fisica all’università di Perugia. Dopo la laurea triennale si è specializzata in fisica della materia e nel 2012 ha conseguito il dottorato. Subito ha iniziato a cercare lavoro come ricercatrice post dottorato, ossia postdoc, finché la proposta non è arrivata dagli Stati Uniti d’America. <<Una professoressa della University of Utah – spiega Laura Lupi –  mi offrì una posizione di postdoc su un argomento che mi appassionava molto, anomalie e transizioni di fase dell’acqua. Anche se sembrerebbe che ad oggi si sappia tutto sull’acqua, invece questo liquido è tanto importante per la vita quanto misterioso. Accettai e mi ritrovai qui, alla University of Utah, dipartimento di chimica. Sono arrivata a Salt Lake City nel settembre 2012. Ho lavorato molto, imparato molto, principalmente sui meccanismi con cui le gocce d’acqua liquida si trasformano in cristalli di ghiaccio. Dopo tre anni di lavoro nel 2015 capiamo di avere davanti un risultato inaspettato, a luglio del 2016 finalmente abbiamo concluso la ricerca e l’abbiamo sottoposta alla rivista Nature, una delle più prestigiose in campo scientifico. La ricerca è stata pubblicata sull’edizione di Nature del 9 novembre >>.
Un ammirevole risultato, dunque, arrivato dalla preparazione e dal desiderio di approfondire, sottoponendosi anche a sacrifici ripagati dalla scoperta che potrà in futuro essere utile per ottimizzare le previsioni meteo.

 

 

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