Entro gennaio l’avvio clinico della nuova risonanza magnetica dell’ospedale di San Benedetto
Ceriscioli traccia il bilancio di cinque anni di amministrazione
ASCOLI – La Regione Marche inizia il tour “Rendicontiamo le Marche” partendo da Ascoli per relazionare il lavoro fatto in cinque anni di legislatura. Per il Piceno, nel post sisma sono stati investiti 585 milioni di euro mentre 353 sono i milioni utilizzati per le strade. Investimenti anche per la banda ultra larga (14 milioni). 102 milioni per l’edilizia scolastica, 20 per quella antisismica, 22 per quella sanitaria e 20 per quella residenziale. Utilizzati anche 32 milioni per la prevenzione del rischio idrogeologico.
Il governatore spiega anche che “Noi viviamo l’emergenza e dietro c’è un lavoro di interventi. Sul decreto sisma le notizie sono negative perché i fondi previsti sono tanti, quelli spesi sono meno, perché per fare un opera pubblica servono 16 passaggi più altri 6 dell’Anac. ll decreto per noi resta, finché non hanno finito di votarlo, una grande occasione, perché è l’unico strumento che ci permette di sbloccare la ricostruzione. Il discorso è uno: sono gli aspetti normativi che guidano la ricostruzione, che possono andare a velocità diverse. Se non cambia nulla si va con la velocità di oggi. Sulla ricostruzione pubblica non c’è una riga di miglioramento. Sulla privata c’era il tema dell’autocertificazione, ovvero ci si prende la responsabilità per la pratica che si presenta, eliminando diversi passaggi. L’autocertificazione su base volontaria dei Comuni colpiti dal sisma non viene utilizzata. Credo e chiedo fino all’ultimo di semplificare le norme. Se non troviamo il coraggio di semplificare le norme, con di fronte a noi 40.000 sfollati, quando lo troveremo? Ho visto che finalmente hanno chiamato a confronto i tecnici della ricostruzione, ma sono stati inascoltati. Una proposta migliore di questa non c’è” ha detto Ceriscioli
La Vicepresidente Anna Casini: aggiunge che “La banda ultra larga copre le zone bianche, quelle che non interessano i gestori perché non coperte e che sono a fallimento di mercato”
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