Ceriscioli inaugura il Centro di riabilitazione “Sport Life”


SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Nasce l’Istituto di riabilitazione e fisioterapia “Sport Life”. Le cure della nuova struttura di Via Pomezia (Porto d’Ascoli), sono rivolte a pazienti di ogni età.

Il Centro ha una superficie complessiva di 2mila metri quadrati. Dispone di 30 ambulatori e 5 palestre ed è qualificato nelle terapie di patologie dell’età evolutiva, nella riabilitazione di disabilità neuro-motorie, neurologiche ed ortopediche, di patologie diverse, temporanee e permanenti, rivolti ad adulti e bambini. Inoltre, è specializzato nella riabilitazione di patologie traumatiche sportive con recupero agonistico funzionale degli atleti di tutte le discipline sportive.

«E’ una struttura – commenta il presidente, dottor Franco Ferretti – che chiude una cerniera operativa tra il territorio montano e il mare con i funzionali due Centri riabilitativi di Ascoli, uno a Pagliare e ora uno a San Benedetto. Quest’ultimo fornirà servizi non solo al sud delle Marche, ma anche il nord dell’Abruzzo. L’Istituto oltre alla riabilitazione ortopedica sarà in grado di erogare prestazioni riabilitative neurologiche rivolte ai bambini appena nati che hanno avuto delle ischemie neonatali».

All’inaugurazione anche il governatore Luca Ceriscioli. «Per me è una grande soddisfazione – dice il presidente di giunta regionale – poter vedere l’investimento di un privato che completa il quadro di una presenza sanitaria sul territorio Piceno attraverso una struttura dedicata alla riabilitazione e in particolare rivolta ai bisogni dei più piccoli. Un contributo importante alla risposta sanitaria. Attraverso le convenzioni queste strutture operano nei confronti dei cittadini come se fossero sanità pubblica. Il ruolo del privato è di complementarietà al pubblico. Questo, nonostante in tutti questi anni abbiamo fatto la scelta di dare alla sanità pubblica tutto quello che potevamo. Sia in termini di personale e tecnologie, sia di attrezzature. La sanità marchigiana è ai primi posti a livello nazionale. Questo perché si è trovato il modo corretto ed equilibrato di poter crescere grazie anche al contributo dei privati».

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