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Centro Agroalimentare, la Regione propone un polo tecnologico
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Progetto reale o fantascienza di matrice propagandistica? La regione, al tavolo con il Centro Agroalimentare, ha proposto la realizzazione di un polo tecnologico in cambio del proprio pacchetto.
Ed ecco spuntare il progetto preliminare di un complesso con piano terra, primo e secondo piano. Sui questi verrebbero distribuiti più di 1300 metri quadri di locali nuovi, tenendo fuori i camminamenti e il giardino esterno. Il piano terra verrebbe riempito con cinque laboratori: agroalimentare, industria, informatica, elettronica e meccanica, con anche ufficio di accoglienza e spazio modulare. Il secondo piano avrebbe una sala conferenze di circa 150 metri quadri, due uffici direttivi e quattro nuove aule. L’ultimo piano, di forma pentagonale, conterrebbe due sale dimostrazione e un paio di open space polifunzionali.
Il tutto è subordinato alla vendita del pacchetto regionale (33,87%) ai soci del CaaP. All’interno della partecipata, poi, si costituirebbe un consorzio di gestione fatto di soci e associazioni di categoria. La nuova entità avrebbe il compito di amministrare la corposa quota.
Il comune di San Benedetto farà parte di questo consorzio? «Ogni decisione è vincolata alle difficoltà del nostro bilancio – spiega il vicesindaco Andrea Assenti – ma visto che ora il CaaP è entrato in Italmercati e vuole realizzare il suo piano di sviluppo, valuteremo anche questa ipotesi».
In ogni caso, l’Agroalimentare pare allontanarsi sempre di più dalla liquidazione. «Quello della Casini chiamiamolo con il suo nome: uno scivolone enorme – continua Assenti – Il presidente della Regione, inoltre, si è accorto con grande ritardo dell’errore che stava facendo Palazzo Raffaello. Ma meglio tardi che mai. Dal canto nostro abbiamo sempre mantenuto una linea di coerenza, proponendo prima la vendita – non la liquidazione – e poi, con il nuovo piano di sviluppo, uno sforzo comune per il rilancio della società».
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