Cenciarelli tra Samb e virus: «Rinascerò in Riviera, ma ora penso a chi soffre»

Cenciarelli

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – 264 presenze tra i professionisti per l’esperto centrocampista Diego Cenciarelli, arrivato in rossoblù nel mercato di gennaio. Il calciatore ha ripercorso ai nostri microfoni le tappe più importanti della sua carriera.

«L’esordio tra i pro lo feci con il Campobasso in C2 – racconta Cenciarelli – disputai una buona prima parte di stagione, poi ci furono problemi societari e a gennaio del 2012 tornai alla Primavera della Fiorentina. Poi l’anno dopo a Perugia e fu pure una stagione complicata: partii bene poi tre infortuni mi costrinsero a stare fuori per diverso tempo».

Ma la consacrazione a questi livelli stava per arrivare e il centrocampista, nella stagione 2013-14, passa al Teramo e con i biancorossi ottiene due promozioni consecutivi dalla C2 alla B (quest’ultima poi revocata):

«Sì a Teramo ho trovato grande continuità. Purtroppo siamo passati dal Paradiso all’Inferno in un attimo ed è stata veramente dura ripartire l’anno successivo. Come si vivono situazioni del genere? Molto male, purtroppo. Peccato perché alla fine il Teramo è stato il mio trampolino di lancio. Dopo le tre stagioni lì sono andato alla Viterbese ed è stata un’altra importante esperienza per la mia carriera costellata di buoni successi come la vittoria della Coppa Italia dello scorso anno, competizione dove abbiamo battuto squadroni come Monza, Pisa, Trapani, Ternana».

Poi l’estate scorsa il passaggio al Gubbio, qui però, problemi personali lo tengono purtroppo lontano dal campo. Mesi difficili per lui, fino a gennaio quando il passaggio alla Samb segna definitivamente l’uscita da un momento buio.

«Sì, ora tutto è alle spalle. A San Benedetto del Tronto mi sono trovato subito bene, mi sono messo a lavorare sodo per riuscire a conquistarmi un posto in squadra e proprio mentre stavo cercando di tornare ai miei livelli è arrivato lo stop del campionato. Questo mi rammarica, ma in questo momento il calcio deve andare in secondo piano: noi abbiamo voglia di giocare, di tornare alla vita di tutti i giorni e alle nostre abitudini, ma ci sono persone che hanno perso i propri cari, continuano a morire centinaia di persone al giorno e si parla solo di dati numerici, nessuno può immaginare il dolore che migliaia di persone stanno vivendo, a loro sicuramente sperare di uscire di casa, o di andare a passeggiare non interessa. Pensare quindi al calcio come priorità, al momento è sbagliato. Speriamo tutto passi prima possibile, quello sì».

Cenciarelli in questi due mesi è rimasto a San Benedetto del Tronto.

«Sì in questi strani giorni siamo diventati più casalinghe che calciatori (ride ndr). Playstation? No, preferisco trascorrere del tempo con un buon libro. In questo periodo di solitudine forzata sto imparando a prendermi cura di me stesso, a conoscermi e a capirmi meglio. Spero di poter tornare a fare il calciatore a tutti gli effetti quanto prima e a ritrovarmi al campo con i miei compagni. Questo vorrà dire che questo brutto periodo sarà ormai alle spalle anche se il futuro per il mondo calcio si preannuncia molto complicato».

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