Celebrato l’80° anniversario della Liberazione

Ad Ascoli è stato celebrato l’80° anniversario della Liberazione. Prima la  deposizione corona in Piazza Simonetti e poi sul monumento ai Caduti in Piazza Roma. Successivamente la deposizione corone sul Cippo e sul Sacrario ai Caduti per la Resistenza a Colle San Marco, dove hanno preso la parola le autorità.

Il Prefetto Sante Copponi ha spigato che “Da quel giorno si è costruita la libertà e la democrazia, la base fondamentale della nostra Costituzione. I giovani fanno parte di questa storia di democrazia, libertà. Sono molto soddisfatto sulla strada che questo Paese ha intrapreso. La memoria di quello che è successo è fondamentale, dobbiamo sempre ricordarlo. Il 25 Aprile è un passaggio fondamentale per la nostra Italia”

Il sindaco Marco Fioravanti ha aggiunto che “Tanti giovani, uomini e donne hanno permesso di lasciarsi alle spalle uno dei periodi più brutti della storia. Sacrificio sul quale si basa la nostra Costituzione e la Repubblica. Valori da conservare ogni giorno con l’impegno di tutti. Il Comune di Ascoli sta sostenendo un cortometraggio dal titolo “L’eco del silenzio” basato sulla storia del partigiano Fausto Simonetti per trasmettere ai più giovani quei valori. E’ una ricorrenza che deve unire, con consapevolezza e rispetto nei confronti di chi si è sacrificato per la nostra libertà. Valori da tramandare alle future generazioni, trasmettendo la memoria di ciò che è accaduto per un’Italia libera, giusta e democratica”.

Il presidente della Provincia Sergio Loggi ha evidenziato ” E’ una data storica per l’intera nazione. Un passaggio fondamentale che parla di rinascita e speranza. In quel giorno ci siamo liberati dalla tirannia nazifascista e dalla propaganda di quel regime. Ringrazio uno degli ultimi partigiani piceni, Luciano Carosi, che da ragazzino, mettendo a repentaglio la propria vita, staccava i manifesti nazisti. Tutti erano animati dal desiderio di riacquistare la dignità e la centralità della persona umana. Un pensiero nei confronti di Papa Francesco, che ci ha insegnato di aprirci alla speranza e aprirci alla fratellanza. La guerra, diceva, è sempre una sconfitta”

“La persecuzione e la prepotenza era il segno del regime nazifascista. Dopo venti anni di sofferenza, povertà e guerra, gli italiani si riappropriarono della libertà, di tante idee politiche diverse compresi anche fascisti pentiti- dice Rita Forlini, Vicepresidente dell’Anpi- Il coraggio di quelle donne e quegli uomini deve essere sempre ricordato. Possiamo avere posizioni differenti, ma la Repubblica è nata dalla resistenza antifascista. I giovani devono conoscere la storia del nostro Paese e il prezzo pagato per il diritto di voto, strumento fondamentale della democrazia.Loro devono essere forti e non cadere in inganni e distorsioni della realtà. Piangiamo la scomparsa del Papa, voce autorevole che ha gridato la sacralità dei nostri stessi principi scanditi dalla Costituzione, come inclusione, uguaglianza e ripudio della guerra”.

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