Celebrato il 25 aprile nei luoghi della Resistenza picena

Numerose autorità civili e militari hanno presenziato alle celebrazioni del 25 aprile nei luoghi simbolo del territorio. Stavolta, a causa delle attività di cantiere lungo C.so Trento e Trieste, il primo momento solenne della giornata si è svolto a P.zza Roma, dove è stata deposta una corona sul monumento ai caduti sulle note toccanti del Silenzio con il dispiegamento del picchetto del Reggimento Piceno. A rendere l’omaggio delle istituzioni, in questo 78° anniversario, sono stati l’On. Lucia Albano, Sottosegretaria di Stato al Ministero delle Finanze, il Presidente della Provincia Sergio Loggi, il sindaco di Ascoli Marco Fioravanti e il Presidente provinciale Anpi Pietro Perini.

Erano presenti, tra gli altri, il Prefetto di Ascoli Piceno Carlo De Rogatis, il Commissario straordinario per il sisma Sen. Guido Castelli, l’On Augusto Curti, l’On. Giorgia Latini, i Consiglieri Regionali Anna Casini, Monica Acciarri e Andrea Assenti, il Vice Sindaco di San Benedetto del Tronto Tonino Capriotti, il Presidente del Consiglio Comunale di Monteprandone Antonio Riccio e i Sindaci di Folignano Matteo Terrani, Monsampolo del Tronto Massimo Narcisi e Cupra Marittima Alessio Piersimoni nonché i massimi esponenti delle Forze dell’Ordine e delle Forze Armate.

Quindi, a Piazza Simonetti, ha avuto luogo la deposizione della corona dinanzi al Palazzo del Governo, successivamente a Colle San Marco stati resi gli onori ai caduti prima dinanzi al cippo e, poi, sul sacrario dove, come tradizione, i rappresentanti delle istituzioni hanno portato il saluto alla cittadinanza.

Ha aperto gli interventi il Presidente dell’Anpi Perini che ha affermato “la liberazione dal nazismo e dal fascismo è avvenuta grazie all’aiuto degli Alleati, ma soprattutto per merito di donne e uomini che scelsero di ribellarsi all’oppressione dando vita alla Resistenza. Persone con differenti idee politiche, di diversi ceti sociali, anche appartenenti all’Esercito, alla Polizia, ai Carabinieri, alla Guardia di Finanza, che si ritrovarono tutti insieme a combattere per conquistare la libertà e dare vita alla nostra Costituzione, la più bella del mondo.”

La Sottosegretaria Albano nel suo intervento ha sottolineato “l’importanza della memoria di quelle gesta che, a Colle San Marco, hanno consentito alla Provincia e alla città capoluogo di essere fregiate della medaglia d’oro al valor miliare per attività partigiana”. “Il 25 aprile di 78 anni fa – ha proseguito l’On. Albano – la nostra nazione tornava libera, indipendente ed unita sotto un’unica bandiera, il nostro meraviglioso tricolore segnando una grande volontà di ricostruzione morale e materiale. Proprio il tricolore è stato scelto per il manifesto celebrativo di quest’anno accompagnato dalla frase: “La liberta è come l’aria”, pronunciata in discorso del 1955 da uno dei padri costituenti della Repubblica italiana Pietro Calamandrei.”

Il Presidente della Provincia Loggi ha evidenziato “come questa giornata assuma una valenza ancora più grande per il cinquantesimo anniversario del conferimento della medaglia al valor militare per attività partigiana alla nostra Provincia. Un riconoscimento che ci onora ed impegna ad essere ancora più consapevoli e attenti nel custodire la memoria dei 278 martiri piceni caduti, per mano della tirannide nazifascista”. Ha quindi ringraziato “l’Anpi Provinciale per la sua attività di testimonianza dei valori fondamentali della nostra Costituzione quali Libertà, Democrazia e Antifascismo. Un impegno – ha proseguito Loggi – che ci deve vedere mobilitati per conservare quei traguardi di civiltà e democrazia da tutelare contro ogni forma di intolleranza, violenza, razzismo e revisionismo”. Ha poi citato le parole del Presidente Mattarella: “la libertà non è mai acquisita una volta per sempre, ma per essa occorre sapersi impegnare senza riserve”. Loggi ha, quindi, concluso il suo intervento con un pensiero al “conflitto in Ucraina, che può minare la sicurezza dell’Europa e del mondo e che, pertanto, chiama tutti i popoli Europei a rinnovare l’impegno per la pace e per costruire nuove relazioni fondate sulla solidarietà, il rispetto reciproco, la fratellanza, l’equità sociale e la tutela dell’ambiente.”

Il Sindaco Fioravanti ha ricordato “Come la medaglia al valor Militare per attività partigiana costituisca un riconoscimento prestigioso che ci aiuta a ricordare, nel tempo, tutti coloro che hanno perso la vita per gli ideali di pace, libertà e democrazia, che oggi sono le pietre fondanti della nostra Costituzione.  E’ importante – ha continuato il primo cittadino – trasmettere questi ideali ai giovani che saranno i cittadini di domani.”

Il presidente provinciale dell’Anpi Pietro Perini: “Dobbiamo fare un po’ d’ordine. 25 Aprile, Festa della Liberazione. Ma liberazione da cosa, da chi. Normalmente ci liberiamo delle cose inutili, delle cose che non ci piacciono, delle cose brutte. Ecco, il 25 Aprile del 1945 gli italiani si liberarono della cosa più brutta, della cosa più vomitevole, della cosa più nauseabonda che il mondo intero abbia mai conosciuto: si liberarono dal nazismo e dal fascismo. Questo è avvenuto grazie all’aiuto degli alleati ma, anche e soprattutto grazie a tutte e tutti coloro che scelsero di ribellarsi all’oppressione nazifascista dando vita, immediatamente dopo l’otto settembre del 1943, alla Resistenza. Donne e uomini con diverse idee politiche, lingue diverse, religioni diverse, ceti sociali diversi, appartenenti all’esercito, ai Carabinieri, alla Guardia di Finanza, alla Polizia si ritrovarono tutti insieme, magicamente uniti per combattere contro eserciti potenti e molto meglio armati di loro, quelli dei dittatori Hitler e Mussolini. Credere tutti insieme in un unico ideale, fu quella l’arma vincente dei nostri Partigiani, della Resistenza che come un fiume in piena travolse il nemico per sfociare nella Libertà e nella Democrazia, dando vita alla nostra Costituzione, la più bella del mondo.  La più bella del mondo perché scritta da gente che aveva combattuto, da gente che aveva sofferto, da gente che voleva blindare il futuro per permettere alle nuove generazioni di non vedere mai più ripetersi quello che in quegli anni aveva patito tutta l’umanità. Una Carta Costituzionale antifascista perché, anche se questa parola non apparisse tra i suoi articoli, ognuno di essi è completamente in antitesi con quanto espresso dal fascismo. Una Costituzione sulla quale, ancora oggi, chi rappresenta le nostre Istituzioni deve poggiare la propria mano giurandole fedeltà. Una Carta Costituzionale che prevede un governo democratico formato da un Presidente della Repubblica, da un Presidente del Consiglio dei Ministri, da un Presidente del Senato e da un Presidente della Camera che devono, naturalmente, anche loro giurare sulla nostra Costituzione al momento del loro insediamento. Tutte Istituzioni che esistono grazie alla guerra di Liberazione e grazie alla Resistenza e per questo motivo da noi sempre rispettate a prescindere dal loro colore politico. Un rispetto che ESIGIAMO sia reciproco e che tenga fede a tutti i valori espressi nella nostra Costituzione. Bene, allora adesso parliamo un po’ di storia, visto che non tutti sono stati bravi studenti e non tutti hanno ben capito quello che accadde 80 anni fa nel nostro Paese. Vorrei parlarvi di un eccidio che come ogni anno, abbiamo commemorato appena un mese fa”

La celebrazione della Santa Messa in memoria di tutti i caduti, officiata dal Vescovo mons. Gianpiero Palmieri e dal cappellano militare del 235° Reggimento Piceno, ha concluso una giornata ricca di significato e forza evocativa.

 

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