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Castelli (FdI): “Liberalizzazione cannabis, l’Asur chieda ai responsabili dei Sert di esprimersi in proposito”
ASCOLI -Guido Castelli, responsabile Nazionale Enti Locali di Fratelli d’Italia si rivolge all’Asur per chiedere una posizione in merito alla liberalizzazione della cannabis e sul contrasto alla droga.
“Dopo 33 anni la Giornata Mondiale di lotta alla droga è destinata a trascorrere sotto traccia. Il mainstream le soffia contro. Nel Rapporto mondiale sulla droga si segnala che vi sono 35 milioni di persone che soffrono di disturbi collegati all’uso di droghe. Solo ad Ascoli sono 500 le persone trattate dal SERT. A San Benedetto la situazione è altrettanto grave, se non peggiore. La cosa più è devastante tuttavia è che l’età media del primo accesso al SERT si è abbassata a 22 anni tanto da far pensare ad una dilaniante diffusione delle droghe tra gli adolescenti. Dopo la pandemia tutti hanno la sensazione che la situazione che a livello giovanile sia peggiorata e che gli abusi, specie di alcool, si stiamo moltiplicando” dice Castelli.
” In questi giorni il tema si è affacciato anche agli Stati generali proposti in pompa magna dal nostro ineffabile presidente del Consiglio. Sembra assurdo ma la legalizzazione della vendita e del consumo della Cannabis è stata individuata da un manipolo di circa cento deputati, per lo più dei Cinque stelle, tra le priorità strategiche dell’Italia. I cento hanno vergato una lettera-appello al presidente del Consiglio per perorare la causa dello sballo libero. Il fiume carsico della volontà di liberalizzazione della droga riemerge e alimenta discussioni di ogni genere che purtroppo ci allontanano da due evidenze incontrovertibili. La prima è che ogni droga crea dipendenza; la seconda è che tutte le droghe alterano le condizioni psico-fisiche delle persone” spiega Castelli.
“In questo contesto così delicato dove tutti dicono la propria ( spesso sulla scorta di ideologismi e approcci politici) sarebbe assolutamente utile e necessario ascoltare la voce dei tecnici che nel sistema pubblico si confrontano quotidianamente : i responsabili dei SERT che nella Regione Marche, anche per disposizioni interne all’Asur, non sono liberi di esprimersi se non previa autorizzazione della Direzione Generale dell’ASUR. Perché la dottoressa Nadia Storti, tra le tante circolari che divulga, non invita gli operatori pubblici delle Marche impegnati nella prevenzione delle dipendenze ad esprimersi – ovviamente in termini tecnici – sul tema ?” dice l’ex sindaco di Ascoli
“Chi vive a contatto con la drammatica realtà delle dipendenze può essere d’aiuto a quei genitori e a quelle persone che sono rimaste sconvolti dalla tossicomania. Non possiamo ignorare il problema. Troppo dolore e troppa morte passa attraverso la diffusione della droga, anche nella nostra provincia. La stessa parola “droga” rischia di scomparire dal lessico quotidiano, percepita come segnale di una presunta arretratezza culturale, come sintomo di una intolleranza bigotta e ottusa. Contro questa assuefazione al mainstream credo che la politica debba rialzare la testa, rischiando i motteggi e le alzate di spalle, gli sguardi di sufficienza e gli infastiditi rimbrotti” conclude l’esponente FdI
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