SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Italia Viva denuncia il comune di San Benedetto del Tronto. Fabio Urbinati ha depositato un esposto alla procura di Ascoli ipotizzando il reato di abuso d’ufficio o omissione d’atti d’ufficio riguardo l’autorizzazione concessa alla Admiral Club, sala slot presente nel quartiere Ragnola da luglio 2017.

«L’8 novembre diffidammo Piunti e chiedemmo al questore di revocare la licenza all’Admiral Club – dice Urbinati – Sono passati due mesi e non ci ha risposto. Il 28 dicembre, inoltre, il questore ha scritto a Pasqualino Piunti, passandogli la palla per quanto riguarda il rilascio o la revoca della licenza. La legge regionale dice chiaramente che quella sala non può stare lì».

La legge in questione è la numero 3 del 7 febbraio 2017: all’articolo 5 comma 2 prevede, nei comuni con popolazione superiore ai 5mila abitanti, il divieto di installazione di apparecchi per il gioco in locali a distanza inferiore di 500 metri da scuole, università, istituti di credito e sportelli bancomat. Il punto è tutto qui. Proprio nelle immediate vicinanze dell’Admiral di Ragnola c’è la Cassa di Risparmio di Fermo.

Perché si ipotizza i reato di omissione d’atti d’ufficio? Perché il comune di San Benedetto del Tronto dovrebbe valutare la Scia (segnalazione certifica di inizio attività) per concedere la licenza ad Admiral. Viale De Gasperi quindi sarà chiamato a rispondere alla procura, dimostrando che ha eseguito i necessari controlli prima di concedere l’autorizzazione.

Le sale Admiral sono proprietà della società Allstar Novomatic srl, nata a Vienna nel 2005 e con sede italiana a Bolzano. Le sue sale slot hanno trovato ampia diffusione sul territorio italiano: sulla costa adriatica, a parte le già citate, si contano presenze anche a Pineto e Roseto. Nell’entroterra sono coinvolte Montegranaro nelle Marche e Teramo in Abruzzo, ma la società si è ramificata anche in altre regioni, come l’Umbria.