CasaPound non ci sta, striscioni contro la 'morte' del centro storico

Striscioni contro la ‘morte’ del centro storico.

E’ questa la protesta dei militanti di CasaPound Italia, che stanotte hanno affisso una decina di striscioni, nelle principali vie di transito, sulle tematiche che secondo l’associazione contribuiscono ad una morte progressiva del centro storico, come di recente segnalato anche dai comitati dei commercianti e civici.

LA PROTESTA – Netta la posizione del movimento contro le pedonalizzazioni esasperate e l’istituzione dei varchi elettronici. Menzione speciale per la SaBa, azienda che gestisce le strisce blu, da anni bersaglio politico di CasaPound che contesta l’accordo tra la multinazionale spagnola e il Comune, chiedendo a quest’ultimo la rescissione unilaterale dello stesso o il riacquisto dei parcheggi.

UN FUTURO NON POSITIVO – Il centro è sempre più vuoto, aumentano i locali sfitti e diminuisce l’afflusso degli ascolani – spiega Giorgio Ferretti, responsabile regionale del movimento – alcune zone sembrano spettrali per gran parte della giornata e non solo per colpa dei nuovi fari al led”. “Vorremmo una politica che rimettesse al centro dei propri pensieri Piazza del Popolo e dintorni. Il centro storico secondo noi dovrebbe essere baricentro di tutte le attività: commerciali, culturali, amministrative – continua Ferretti – Da sempre il centro storico è stato il cuore pulsante della città e il riferimento per gli ascolani che lo raggiungevano anche per una semplice passeggiata o come luogo di ritrovo. Oggi non è più così, il suo posto e le sue funzioni sono state sostituite dai centri commerciali, tutelati dalla politica, e niente di positivo prevediamo per il futuro“.
LA MORTE DEL CENTRO STORICO – Parcheggiare è un’impresa: i prezzi sono esorbitanti, le strisce blu in costante aumento anche in periferia, non sono previsti abbonamenti di nessun tipo, il parcheggio Torricella (proposto come alternativa) e i suoi ascensori chiudono alle 23. Le pedonalizzazioni sono ormai esasperate e ad esse non corrisponde un aumento decisivo del turismo, spacciato per panacea di ogni male. Ad oggi Ascoli non è una città che può reggersi con il solo turismo. Non ultima l’introduzione dei varchi elettronici, di cui non si vede assolutamente il bisogno, che finiranno col tartassare i già martoriati abitanti del Piceno. Tutto questo sistema repressivo, sanzionatorio ed economicamente insostenibile nel quotidiano dal cittadino finirà per decretare la morte del centro storico che rischia di diventare un bellissimo sito archeologico per i turisti dove gli stessi possono farsi selfie e fotoricordo, come una sorta di desertico museo a cielo aperto, inaccessibile invece per gli ascolani che opteranno per altri lidi come centri commerciali o cittadine della Vallata e della Riviera”.

LE INIZIATIVE DI REAZIONE – “In questo verso si sono già mosse diverse associazioni spontanee e comitati, penso ai commercianti del centro o al comitato di via Sacconi – conclude Ferretti – noi di CasaPound abbiamo in programma una serie di iniziative per sostenere le loro istanze e far capire all’amministrazione comunale che non è questa la strada per difendere il centro, semmai per affossarlo. Amiamo Ascoli più di chiunque altro e ci si stringe il cuore a veder che oggi muore. Chiediamo al sindaco una decisa svolta nella politica cittadina, a cominciare dal riacquisto dei parcheggi SaBa, sempre promesso ma mai attuato veramente”.
Gli striscioni di protesta
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