“Cartellino rosso” della Questura, discoteca chiusa per 15 giorni
SAN BENEDETTO – Una nota discoteca sul lungomare chiusa per 15 giorni dal Questore a seguito di una violenta lite scaturita all’interno del locale, alcuni giorni fa, tra due gruppi di ragazzi per futili motivi, culminata poi all’esterno con l’aggressione a un 19enne, originario de L’Aquila, ferito a un braccio con un cavatappi da un coetaneo, al momento ignoto, ma sulle cui tracce si sono già messi gli investigatori del Commissariato rivierasco e della Squadra Mobile della Questura ascolana.
I poliziotti contano di riuscire a individuarlo, così come stanno cercando di dare un nome a quell’altro giovane che vive in vallata e che, quella stessa notte, aveva dato fastidio al conducente di un bus di linea che collega Ascoli e San Benedetto. Il locale appena chiuso era monitorato da giorni dalle forze dell’ordine, poiché negli ultimi tempi più volte erano dovute intervenire sul posto pattuglie della Polizia di Stato e dei Carabinieri sempre per litigi tra ragazzi che, anziché svagarsi in modo responsabile, avevano trovato il pretesto per bisticciare tra loro, anche perché un po’ alticci e con i freni inibitori allentati per il consumo di alcolici.
Si tratta del secondo cartellino rosso sventolato dall’inizio della stagione estiva a gestori di pub e disco, dopo quello esibito a un altro locale nel pieno centro della movida di San Benedetto, che non ha ancora riaperto poiché lì la chiusura è stata di 90 giorni e il Comune potrebbe perfino revocare la licenza al suo titolare.
Nel mirino dei poliziotti della Divisione Amministrativa e Sociale della Questura di Ascoli e degli investigatori della Scientifica, che insieme ai carabinieri, ai finanzieri e ai vigili urbani nelle sere della movida osservano tutto quello che avviene nei pressi dei locali, ve ne sono altri 20 sotto screening sia in Riviera che nel capoluogo ascolano, in modo da poter cogliere sul fatto quei gestori, pochi, che ancora non si dimostrano virtuosi nel portare avanti le loro attività e, nel contempo, salvaguardare quegli operatori del settore, la maggior parte, che dopo un inizio sofferto di stagione si sono allineati per consentire al popolo della notte di trascorrere quei momenti di svago in allegria e in tutta sicurezza, ma sopratutto senza il pericolo di contrarre il Covid
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