Caro bollette e caro spesa. Uilp Ascoli: “Due pensionati su tre in grosse difficoltà. E’ il momento di agire”

2 pensionati su 3 percepiscono un importo da pensione che non consente loro di superare la soglia della povertà.

Queste persone sono in gravissime difficoltà a causa degli aumenti delle bollette e del costo della spesa per i beni alimentari. Lo denuncia UILP-Uil di Ascoli Piceno.

Secondo l’Istat l’incremento dei prezzi, a gennaio 2022, è stato del 4,9%, in sui beni energetici, che a gennaio hanno registrato +93,5%; i prezzi dei beni alimentari e della cura della casa sono passati da +2,4 % di dicembre al +3,2% di gennaio.

Un incremento così violento non si registrava da aprile 1996.

La UILP ricorda che nella regione Marche il 65% dei pensionati percepisce un importo medio, mensile, di circa 800 euro lordi.

Valori che variano dai 1.000 euro delle pensioni di vecchiaia ai 436 euro delle pensioni e assegni sociali.

Nel Piceno su 80mila prestazioni pensionistiche e assistenziali INPS il 50% sono di vecchiaia, il 6% d’invalidità, il 20% di superstiti, il 3,5% assegni sociali e 20% di invalidi civili.

Per i lavoratori dipendenti aumenta l’età della pensione poiché diminuiscono quelli con meno di 65 anni e aumentano quelli ultra ottantenni che in 5 anni sono passati da 35,9% al 38,1%.

Sempre nel Piceno l’importo medio delle pensioni è di 797 euro lordi, con valori medi che variano dai 1.058 euro delle pensioni di vecchiaia ai 428 euro delle pensioni e assegni sociali.

L’importo medio delle pensioni di vecchiaia è in linea con quello delle Marche (+23 euro rispetto alla media regionale) ma molto inferiore a quello nazionale (-189 euro lordi).

Per la UILP risulta evidente che i rincari sopra ricordati gravano fortemente sui pensionati con gli assegni più bassi.

2 pensionati su 3 percepiscono un importo che non consente loro di superare la soglia della povertà.

Per la UILP, occorre “intervenire a sostegno delle persone messe in difficoltà dall’attuale ondata inflattiva; i vari bonus, luce, gas e acqua non riescono a proteggere a causa di importi insufficienti e di soglie di accesso esigue (8.265 euro di reddito Isee) che presuppongono condizioni di estrema indigenza e di totale mancanza di risorse.

“Per gli attuali parametri dei bonus energia, per un anziano, anche solo, non basta percepire una pensione da fame inferiore ai 635 euro mensili. Bisogna anche non avere alcun risparmio sotto bancario e non essere titolare della casa in cui si vive “.

È urgente, quindi: “un adeguamento delle soglie Isee a quelle che sono le condizioni reali dei pensionati e, per quanto riguarda l’accesso alle agevolazioni sociali, un allineamento almeno delle soglie almeno ai livelli della pensione di cittadinanza che attualmente richiede un Isee di 9.360 euro.

Inoltre è opportuno almeno un aumento di almeno il 50% della consistenza degli aiuti economici”.

 

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