Carburanti: Fede (M5s), “Il settore della pesca deve essere tutelato dai rincari carburante”
“Le marinerie italiane si sono fermate perché l’aumento dei costi del carburante generato da guerra e speculazioni internazionali penalizzano migliaia di famiglie e colpisce commercio e ristorazione. Dobbiamo lavorare per cercare la soluzione e consentire che i costi siano sostenibili dalle imprese”.
Così il senatore Giorgio Fede, dopo aver preso parte, oggi alla manifestazione dei pescatori che si è svolta a Roma per protestare contro il caro carburante. Tra essi anche le rappresentanze della marineria di San Benedetto del Tronto e delle Marche.
“Non ho mai voluto far mancare appoggio e sostegno al mio territorio – afferma il senatore Fede – men che meno in questa circostanza ed era doveroso essere presenti ed ascoltare in prima persone i problemi delle marinerie. La pesca per il territorio marchigiano è un comparto fondamentale che interessa tutta la costa e le principali marinerie: Ancona, Civitanova, San Benedetto, Fano, Porto San Giorgio, Senigallia.
È vero – prosegue – che sul carburante si sono presi alcuni provvedimenti ma personalmente comprendo le ragioni dei pescatori che hanno deciso di fermarsi per protesta, perché i costi rendono il loro lavoro davvero complesso. I rincari ci sono stati per tutti ed ogni settore necessita di sostegni. Per questo è assolutamente necessario un confronto per concordare con il Governo interventi urgenti per fermare le speculazioni in atto. Servono misure strutturali”.
Il senatore Fede ricorda gli interventi economici fin qui attuati: “Si sono messe a disposizione risorse per il sostegno al mondo della pesca, agricoltura e acquacoltura. Mi riferisco ai contributi sotto forma di credito d’imposta per l’acquisto di carburante, pari al 20% delle spese sostenute nel primo trimestre 2022 che erano un primo passo importante. Nella stessa direzione va anche la misura più recente del Decreto del Ministero dell’Agricoltura del 31 marzo 2022 pubblicato in GU n. 122 del 26 maggio 2022 contenente i criteri e le modalità di utilizzo del Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura”.
Poi di nuovo un passaggio sulla manifestazione odierna, “spontanea e non autorizzata, forse mossa più dalla rabbia che non dalla capacità di organizzazione e di rappresentazione: Per questo ho riportato direttamente il loro malessere a tutte le nostre istituzioni, atteso che oggi, non avendo pianificato la manifestazione i pescatori non hanno trovato il dibattito adeguato. Anche per questo è stato importante esserci, parlare, confrontarci e lavorare per la ricerca di soluzioni che difficilmente potranno essere immediate, per la complessità del sistema e per le ricadute internazionali, ma il lavoro deve continuare”
Lascia un commento