CAI Ascoli avvisa tutti: “Giù le mani dalla montagna”
La sezione di Ascoli Piceno del CAI, Club Alpino Italiano, scende in prima linea nella difesa della montagna e dell’entroterra piceno. Con il messaggio “Giù le mani dalla montagna!” il club alpino si è impegnato attivamente nell’ultima preoccupante questione riguardante i Pantani di Accumoli. La montagna non ha confini e anche se nel territorio laziale, l’ultima minaccia sorta nel post terremoto dell’Italia centrale, coinvolge direttamente la sezione ascolana e tutti gli appassionati e non della montagna in zona.
Ieri ai Pantani di Accumoli c’erano oltre circa 250 soci CAI provenienti dalle Marche, dal Lazio e dall’Umbria oltre al gruppo di Legambiente Marche e alcuni residenti locali. Tutti insieme immersi nel paradiso naturale dei pantani per manifestare il dissenso all’ennesima inutile volumetria decisa in sordina all’ombra del sisma. Con illusorie prospettive future di costruire di più in montagna per risollevare l’economia dei posti, si sono attivate pratiche di interesse per creare strutture ricettive e nuove strade a danno della natura incontaminata.
In quei posti, lo stato brado dei pascoli e la natura regnano incontrastati e donano quel fascino unico a tutta la zona. Il CAI e tutti i partecipanti alla rispettosa e civica protesta, propongono invece un deciso cambio di passo nella ricostruzione urgente e nella riapertura dei tanti rifugi che giá esistono nella zona e sono favorevoli al turismo lento, rispettoso e costante nell’arco dell’anno. Massimo sostegno concreto anche delle economie locali attraverso tante attività legate al nostro Appennino, nel rispetto della sua fragile straordinaria bellezza, patrimonio di tutti. La sezione CAI di Ascoli Piceno dai loro canali social invita tutti a unirsi per la salvaguardia delle bellezze ambientali che ci circondano a pochi minuti di viaggio dai nostri centri urbani. Il messaggio lanciato è quello di partecipare a proposte di rilancio compatibili con la salvaguardia del patrimonio e non con proposte affrettate che mirano ad un turismo aggressivo che può non preservare la biodiversità presente nei Pantani di Accumoli e nelle montagne Picene.
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