Benigni a Piunti: «Un mese di lucette non nasconde il degrado di sempre»
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il segretario del Pd Claudio Benigni torna ad attaccare il sindaco Piunti sulla gestione della crisi da pandemia: «Un mese di lucette non nasconde il degrado di sempre».
«Farebbero sorridere le dichiarazioni del sindaco Piunti, se non fosse che stiamo parlando della città in cui viviamo e che ritengo non meriti questo scempio.
Lei, illustrissimo Sindaco, è davvero un Re Mida al contrario, visto che in appena quattro anni è stato capace di trasformare San Benedetto in una città sporca, senza decoro e cura del patrimonio, una città senza guida dove il vandalismo la fa da padrona. Altro che tugurio.
Sindaco, solo la sua mente illuminata poteva concepire una tale baggianata, ovvero che un mese di lucette potevano nascondere il degrado di tutto il resto dell’anno. I suoi assessori, i suoi esponenti della sua maggioranza hanno dichiarato più volte il contrario, ma Lei niente, prosegue imperterrito a voler “accarezzare” la città. C’è dell’inquietante, me lo lasci dire.
Guardi sindaco, le famiglie e le imprese sono stanchi di aspettare i suoi aiuti mirati che non arrivano mai come sono stanchi di questo continuo scaricabarile, affinché ogni volta il governo o le associazioni di volontariato debbano risolverLe i problemi dei sambenedettesi.
Seppur col 26% dei consensi lei venne chiamato ad amministrare la città, la smetta con le cantatine e i paternalistici appelli e si svegli dal profondo sonno in cui sembra essersi assopito.
Le offro uno spunto di riflessione: visto che gli operatori turistici, tanto per fare un esempio, si sono sempre dimostrati collaborativi allorquando il Comune ha introdotto i parcheggi a pagamento o la tassa di soggiorno, mi spieghi perché per quanto concerne la Tari, ora lei sindaco Piunti, a differenza di Piergallini, continua ad ignorarli.
Sindaco, questi sarebbero soldi spesi bene a favore del turismo, a differenza di quelli che avrebbe invece buttato l’estate scorsa, se non Le avessero arrestato gli organizzatori. È stato fortunato, come spesso Le accade, ma adesso agisca.
Sindaco, lei non può permettersi alcuna ramanzina nei confronti dei suoi predecessori perché li batte tutti, dal primo all’ultimo. Ma se vuole davvero recuperare qualche punto, incominci col restituire alla città i soldi che Lei gli ha fatto gettare dalla finestra, a partire dalla causa intentata nei confronti di Daniele Primavera e di diversi dipendenti pubblici fino al Project della Piscina sonoramente bocciato, anche dal suo consulente che però ora dovrà (anzi, dovremo) pagare profumatamente.
E visto che mi ha stimolato, sindaco, voglio concludere con una domanda, anche se in verità ne conosco già la risposta: visto che lei si ritiene il miglior amministratore di questa citta, che gode del consenso di milioni di cittadini che faranno la fila per cambiare residenza per venire a sostenerla, dovrebbe farmi la gentilezza di spiegarmi perché nemmeno i suoi intendono sostenerla, visto che si sta candidando un suo assessore, che non le riconosce nemmeno il diritto a riproporsi per un secondo mandato».
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