SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Siamo in un duplice appuntamento storico, con San Benedetto che è stata una delle prime bandiere verdi assegnate. Nel 2008 abbiamo chiesto ai pediatri di tutta Italia quali fossero le località adatte ai bimbi. Nella nostra ricerca non esistono pressioni, è esercitata in regime dì volontariato. Nel 2016 è stata consegnata la bandiera verde a San Benedetto”. Così il Professore Italo Farnetani Introduce la ricerca per cui 11 località nella Regione sono state scelte in base a dei Precisi requisiti. E così accade che a meno di 59 km tra il Nord con Riccione e il sud con Ostuni, ad una distanza come quella che intercorre tra Milano e Roma ci siano tantissime bandiere verdi. “Il ‘Segmento bambini’ è molto importante per noi” dice la giornalista Laura Ripani, madrina nazionale della bandiera verde. Dalla ricerca dal confronto tra i km di costa rispetto alle spiagge dotate di bandiere verdi, in Abruzzo e nelle Marche se ne registra il più alto numero. Nel comprensorio di bandiere verdi anche l’Emilia, tra le spiagge più adatta ai bimbi.
“Due famiglie su tre tra i visitatori hanno bimbi, di età media sugli otto anni. I bimbi tra i 5/10 sono nella fase delle operazioni concrete. Infatti ragionano su ciò che vedono, quello che vedono deducono. Con il covid abbiamo visto bambini privati di tutto: niente scuola, niente palestra, hanno risentito molto del lockdown. In primis per la riduzione dei contatti e delle iterazioni sociali: tra essi più di tutto giocare all’aria aperta. In secondo luogo perché i bimbi non hanno svolto alcuna attività sportiva. Infatti il lockdown non lo ha permesso, generando anche una certa inappetenza che li ha portati in generale a non aumentare di peso. In terzo luogo è mancata loro la vitamina D derivante dallo stare al sole. Al mare queste tre fasi si trovano tutte, e le necessità dei bambini soni soddisfatte in pieno”, conclude il professore. “Quest’anno gli operatori che assicureranno la fruizione del mare saranno gli eroi del 2020“.
“Se riusciranno a superare lo stress, attivando la resilienza e il recupero dallo stress, che deprime le difese immunitarie, avranno una grande possibilità di recupero” continua Farnetani parlando ancora dei piccoli ospiti.
Sono 145 le bandiere verdi nel mondo, di cui 141 in Italia , una in Africa (in Tanzania), una in Romania e due in Spagna. San Benedetto è tra le prime dieci. Anche la cucina ha un’occhio di riguardo per i bimbi, con le alici usate anche nelle scuole e per lo svezzamento. Altro punto di forza il Lungomare: un vero laboratorio per la fase in cui i bimbi scendono dal passeggino.
Un modo per unire nord e sud della Regione, come racconta Fabio Urbinati: “Noi non eravamo sicuri di poter essere qui oggi, a marzo chi lo avrebbe immaginato? E con il covid e le regionali è un’estate anomala in tutto. Il settore balneare è tra i più colpiti, si devono rispettare le misure di sicurezza, grazie a loro, gli operatori turistici, possiamo andare avanti”. Continua Urbinati: “Con Cupra siamo al completo, non solo San Benedetto ma tutta la riviera delle palme. E non parlo solo di spiaggia, ma di tutti i servizi per i bimbi, normodotati o disabili: la riviera delle palme è attrezzata sulla linearità della Costa. La Regione ha puntato tanto sulle bandiere verdi in funzione della sanità . Importante è il Reparto di pediatria e neonatologia. Lo Screening prenatale per le disabilità visive è una nostra eccellenza e permette una riabilitazione dei pazienti già da piccoli. Abbiamo bisogno di una struttura nuova in cui mettere tutte le specialistiche: quelle ad Ancona è a disposizione di tutti. Si dice che il turismo debba avere un’anima: io dico più di una. È un bene essere una spiaggia per bimbi. Credo che il covid e lo scenario di tutto il mondo senza i vaccini, con una pandemia ogni tre mesi, sarebbe devastante” conclude Urbinati.
Il vicepresidente dell’associazione albergatori Andrea Perugini, spiega: “Noi non pensavamo dalle premesse di riuscire a partire: abbiamo l’obbligo di ringraziare l’appoggio totale della Regione. Questo è un premio dalle autorità e dagli operatori sul campo, da chi li sceglie. In quella che è una stagione anomala, iniziata molto tardi con tantissimi dubbi, con molti indecisi se aprire le strutture. Ma ora ne stiamo uscendo, ci siamo fatti trovare ai nastri di partenza tardi ma pronti. Ci auguriamo un agosto positivo, gli alberghi sono pronti a garantire la sicurezza. Siamo riusciti a tamponare la stagione con un luglio molto in ritardo in cui si sta lavorando al 50%. Giugno è andato perso. Segnale importante per agosto saranno i last minute di un tempo, oggi last second. La richiesta per il fine settimana c’è sempre. Ma quest’anno abbiamo la tendenza ad accettare pernottamenti più lunghi del mordi e fuggi. Per le restrizioni che rendono la capacità ricettiva minore”.
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