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Ballarin, restyling o demolizione? Piunti: “La memoria storica rimarrà”
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il 25 maggio 2018 scadrà il vincolo decennale sullo stadio Ballarin: dopo quella data il Comune potrà trattare la sua riqualificazione con i privati. Quale futuro? “Di una cosa siamo certi: quel tappo all’ingresso nord della città – spiega il sindaco Pasqualino Piunti – non potrà restare in quelle condizioni, per cui o verrà riqualificato oppure andrà demolito. In questa seconda ipotesi avremo cura di preservare la memoria storica della gloriosa Samb”.
In bilancio c’erano 300mila euro per il Ballarin, che sono stati stralciati dal Programma opere pubbliche 2018-2020. “Il Programma opere pubbliche – chiarisce Piunti – è uno strumento flessibile, per cui nel momento in cui sarà necessario lo stadio verrà reinserito”.
Idee? contatti con privati? “Come accadrà per la riqualificazione del lungomare nord, anche il Ballarin – dice ancora Piunti -vorremmo sistemarlo per la fine del mandato. Non vogliamo fare come l’ex sindaco Gaspari che lo aveva “venduto” come la Fontana di Trevi. Ci stiamo lavorando, consapevoli che le risorse non ci sono, pertanto dovremo dialogare con i privati. Vogliamo arrivare ad una soluzione fattibile senza passi falsi: i mega progetti sono belli sulla carta ma di difficile realizzazione, per cui non mi entusiasmano. Auspico che i comitati per il Ballarin ci possano dare una mano”.
Com’è noto il referendum del Comitato Fondazione Ballarin è stato vinto dal progetto “L’età del verde” degli architetti Chiara Camaioni e Dario Pellegrini.