Avevano creato un impianto di produzione di marijuana, in manette due persone
ASCOLI – I Carabinieri del Comando Provinciale di Ascoli hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di misura cautelare agli arresti domiciliari emessa dal GIP del Tribunale di Ascoli su richiesta della locale Procura della Repubblica che ha coordinato le indagini, condividendo pienamente con le risultanze investigative rapportate dall’Arma, nei confronti di 2 indagati, ritenuti responsabili di concorso in produzione e detenzione di marijuana.
Al termine di una articolata attività d’indagine durata alcuni mesi anche con attività tecniche, i militari del Nucleo Investigativo, unitamente alla Compagnia di Ascoli , hanno comprovato l’esistenza di una organizzazione composta da tre soggetti responsabili in concorso del reato in contesto, che sono: un ascolano di 54 anni, imprenditore, e un albanese, operaio edile, residente ad Alba Adriatica di 34 anni, entrambi già conosciuti alle forze dell’ordine, e un terzo indagato, arrestato dai Carabinieri il 09 ottobre 2020, allorquando ebbe inizio l’indagine.
Quel giorno infatti, i Carabinieri della Compagnia di Ascoli Piceno fecero irruzione in un casolare della periferia ascolana, sorprendendo un trentenne di origini albanesi, in Italia senza fissa dimora, intento a prendersi cura di una piantagione indoor di marijuana.
Nel casolare c’erano cinque stanze a piano terra completamente adibite a serra con 1.500 vasi di piante e un impianto molto sofisticato di illuminazione e irrigazione da un pozzo attiguo all’abitazione, ben organizzato con tanto di riscaldamento a parete, rilevatori di temperatura ed umidità. Il trentenne, colto in flagranza, è finito in manette. L’indagine, sviluppata successivamente, ha consentito di raccogliere gravi ed univoci elementi probatori in ordine al concorso dell’italiano e del 34enne albanese nell’allestimento della serra, il cui ricavato avrebbe fruttato decine di migliaia di euro, invadendo il mercato dello spaccio nei mesi a venire in tutto il territorio tra Marche e Abruzzo.
Rinvenuto materiale idoneo al confezionamento dello stupefacente. All’operazione hanno collaborato i Carabinieri della Compagnia di Alba Adriatica e le unità Cinofile Carabinieri di Pesaro e Chieti.
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