Aumento Tari, Bovara non ci sta: «La responsabilità è del comune»

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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Nuovo aumento della Tari. L’ex assessore al bilancio Roberto Bovara bacchetta Viale De Gasperi: «La responsabilità è tutta dell’amministrazione comunale».

In base all’ultimo ricalcolo, infatti, l’imposta sui rifiuti, in alcuni casi, subisce un aggravio superiore al 6%. Secondo il comune, l’aumento del balzello sarebbe da ricondurre alla normativa nazionale, e non a scelte dell’amministrazione locale.

«L’Amministrazione Piunti nei giorni scorsi ha comunicato agli organi di stampa l’ennesimo aumento della Tari. E siamo al quarto aumento in meno di 5 anni. Un record. E come nelle volte precedenti anche questa volta l’assessore Traini cerca di spiegare che non dipende da loro, che è colpa di qualcun altro, una volta la Regione, ma solo quando era di centrosinistra, un’altra volta il Governo e loro poverini sono costretti a subire e a fare da semplici passacarte. Nel frattempo, a causa della pandemia da COVID 19, molte famiglie hanno visto peggiorare drasticamente la loro condizione economica e sicuramente hanno sempre più difficoltà a far fronte ai pagamenti ordinari di tasse, bollette, affitti etc… e il Comune in questi mesi nulla ha previsto per venire loro incontro, al contrario è stata eliminata l’agevolazione per famiglie con reddito ISEE non superiore a diciassettemila euro che la precedente amministrazione aveva istituito.

L’Amministrazione in questi anni molto poteva fare e non ha fatto per alleggerire la bolletta TARI dei cittadini. A partire dall’introduzione della tariffa puntuale, che avrebbe permesso a tutti di pagare in proporzione a quanto conferiscono e non come avviene oggi, di pagare tutti la stessa cifra a prescindere dalla correttezza o meno della raccolta differenziata.

Anche il sistema di raccolta Porta a Porta spinto, che ha permesso alla nostra città nel 2015 di raggiungere in poco tempo il 70% di raccolta differenziata, riducendo la porzione di rifiuto da conferire in discarica con benefici economici e ambientali, ha subito un brusco rallentamento con l’Amministrazione Piunti. Non tutti i quartieri e zone della città sono stati ancora raggiunti dal servizio, in Centro sono stati reintrodotti i cassonetti stradali e le cosiddette isole ecologiche con un evidente peggioramento del decoro di zone e vie nevralgiche della città. Sono ancora sotto gli occhi di tutti le immagini di questa estate pubblicate da vari giornali che ritraevano cataste di rifiuti abbandonati agli angoli delle vie principali del centro.

Questo ingiustificato rallentamento della copertura col sistema del Porta a Porta dell’intera città ha avuto come immediata conseguenza la riduzione della percentuale di raccolta differenziata, che a mala pena oggi raggiunge il 65%, con conseguente aumento dei costi per il conferimento in discarica dei rifiuti. Tale aumento si scarica sulla bolletta TARI e non dipende certo dal Governo o dalla Regione, ma è esclusiva responsabilità della fallimentare politica di gestione dei rifiuti attuata da questa Amministrazione.

Il completamento del progetto Porta a Porta entro il 2017 avrebbe permesso inoltre l’introduzione della tariffa puntuale con il tracciamento dei mastelli della raccolta differenziata e avrebbe permesso di premiare i cittadini virtuosi e penalizzare coloro che ancora si ostinano a non differenziare i rifiuti domestici.

In questo modo tutti sarebbero stati incentivati a rispettare le regole e la percentuale di differenziata sarebbe aumentata sensibilmente raggiungendo almeno l’80%, come avviene in tutti i comuni che applicano la tariffa puntuale, e il risparmio sul costo del conferimento dei rifiuti in discarica avrebbe compensato l’attuale aumento tariffario. Come avvenuto nel 2015 con una riduzione complessiva dei costi di oltre duecentomila Euro.

Ma le responsabilità dell’Amministrazione Piunti non finiscono qui. Il Comune di San Benedetto del Tronto è il socio di maggioranza della Picenambiente, gli attuali soci privati hanno vinto il bando per l’acquisto delle quote di minoranza presentando un Piano industriale che tra le altre cose prevede la realizzazione di impianti per il trattamento dei rifiuti differenziati, carta e plastica, e dell’umido. Dotarsi di questi impianti è fondamentale per il nostro territorio, perché eviterebbe di trasportare i rifiuti, in particolare l’umido, fuori regione con un aggravio di costi notevole che si riversa sulla bolletta TARI delle singole famiglie e delle attività produttive.

A che punto è l’attuazione di questo Piano industriale? Sono stati presentati e approvati i progetti per la realizzazione di questi nuovi impianti? Il Comune di San Benedetto, in qualità di socio di maggioranza della Picenambiente, sta facendo sentire la sua voce per chiedere un’accelerazione nell’esecuzione del Piano Industriale? A queste domande dovrebbe rispondere l’assessore Traini e si accorgerà che gli aumenti tariffari di questi cinque anni approvati dalla sua Amministrazione dipendono soprattutto dalle loro scelte fallimentari, dalla loro scarsa conoscenza dei problemi e dalla loro incapacità a governare i processi complessi, come il ciclo dei rifiuti. Chi verrà dopo di loro avrà il dovere di porre rimedio anche a questo e a tanto altro, purtroppo».

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