Atti vandalici sul monte Sibilla, le dichiarazioni del Cai di Ascoli, del sindaco Grilli e del “Parco”


MONTEMONACO – Risale a ieri sera il post di denuncia del fatto. Con poche righe lapidarie Alessandro Rossetti, biologo al servizio del “Parco Nazionale dei Monti Sibillini”, ha espresso tutto il suo disappunto per quest’atto che trasuda il massimo disprezzo per la natura. Inoltre, nella giornata odierna, abbiamo saputo di un’incisione fresca sull’ultima traccia storica della Sibilla. E’ comparsa, infatti, una nuova scritta, fatta appena sotto la vecchia (A)VP 1378. Abbiamo contattato Paola Romanucci, presidente CAI della sezione di Ascoli Piceno. Abbiamo raccolto in seguito anche le dichiarazioni del primo cittadino di Montemonaco, Francesca Grilli, e del “Parco Nazionale dei Monti Sibillini”, ascoltando il presidente, Andrea Spaterna.

«Tu, che sali sul Monte Sibilla – afferma Rossetti nel post sulla propria pagina social – portandoti una bombetta di vernice spray per stuprare, con delle vomitevoli frecce blu, il luogo magico per eccellenza. Il simbolo dei nostri monti e della nostra terra. Forse pensavi di fare un servizio agli escursionisti? Una cosa utile? Cosa ti aspetti ora, gli applausi? Qualsiasi sia il “motivo” di questo gesto credo che non meriti questi luoghi. È da gente come te che dobbiamo difenderci. Da chi come te, incapace di provare empatia per la Natura, vuole cancellate la sacralità di questi monti per ridurli ad insulso luna park.»

Le dichiarazioni di Paola Romanucci

«E’ l’ennesimo episodio di pessimo comportamento in ambiente. Io credo e resto positiva sul fatto che questa massa di gente che si è riversata in montagna, col fatto stesso di frequentarla, imparerà gradualmente che cos’è. Nel frattempo, purtroppo, stiamo pagando un prezzo elevato, ovvero quello degli imbeccili che sfregiano la natura, delle persone che non rispettano il lavoro dei coltivatori sulla piana di Castelluccio, e di qualche amministratore che pensa che in montagna si possa fare di tutto – anche impiantarci un luna park -, oppure di chi punta ancora su delle economie insostenibili, come quelle legate all’ampliamento degli impianti sciistici.

Come si risolve tutto questo? Personalmente non credo nei divieti, anzi. Più vieti agli esseri umani la frequentazione dell’ambiente, meno dai modo alle persone di crescere, di evolvere e di sperimentare. Forse dovremmo impegnarci tutti (associazioni, istituzioni, individui, media…) ad una grande operazione di formazione, di educazione, di divulgazione. Tutto questo dovrebbe entrare nelle scuole. Dovremmo spiegare quanto sia prezioso, fragile e mutevole l’equilibrio tra gli esseri umani e la natura, tra l’economia – che sostiene le comunità – e gli ecosistemi. Dovremmo spiegare quanto sia importante sostenere quelle forme di economie che sono compatibili con la montagna e l’ambiente. Tutto ciò lo vediamo in alcune Regioni, lo vediamo sulle Alpi, lo vediamo nel Trentino, lo vediamo in tante parti dell’Appennino.

Cosa fare nell’immediato per contenere questi episodi scellerati? Credo che solo un imbecille possa pensare di andare in montagna con una bomboletta spray per segnare il cammino. Per contenere questi episodi dovremmo invitare tutte le persone, che si trovano ad esserne testimoni, a segnalarle immediatamente all’Autorità. Credo che debbano essere applicate delle sanzioni pesanti per colpire questi imbecilli. E’ veramente grave che si faccia una deturpazione così stupida e gratuita, oltrettuto è anche irreversibile. Sono danni che procuriamo a noi stessi, ma che accolliamo anche alle generazioni successive.»

Il commento di Andrea Spaterna, presidente del “Parco Nazionale dei Monti Sibillini”

«Purtroppo, succede anche questo. Succede che persone stupide vogliano lasciare un’impronta di stupidità tra le nostre montagne, in un’area che invece meriterebbe soltanto rispetto. La stragrande maggioranza delle persone questo rispetto lo porta con sé, e lo manifesta approcciandosi al Parco in modo responsabile, nella consapevolezza che si tratta di un luogo dove la Natura va osservata ed assorbita nella sua bellezza, e non invece contaminata con atti vandalici.

Oggi ci ritroviamo a commentare questi segni di vernice spray sulle rocce del monte Sibilla, che fanno il paio con altri episodi che ci raccontano la superficialità con cui tanti, troppi, decidono di salire verso la montagna senza una preparazione adeguata, alla ricerca di un selfie tra i fiori di Castelluccio senza la sensibilità di capire cosa si rischia di calpestare, o alla ventura verso il lago di Pilato o sul Vettore senza la giusta attrezzatura con il rischio di farsi male.

La montagna esige rispetto, e ci si deve porre nei suoi confronti con la responsabilità e la consapevolezza che merita. La montagna può regalare tanto in termini di esperienze che fanno bene al corpo ed allo spirito, ma bisogna saperla conquistare. Per cui l’invito a venire a scoprire il Parco Nazionale dei Monti Sibillini è rivolto a tutti, purché si seguano elementari regole per la fruizione degli spazi naturali che implicano il minimo impatto e la minima interazione. Anche nel rapporto con gli animali va seguito il medesimo approccio evitando qualsiasi tipo di contatto ed eventualmente allertando gli organi competenti per eventuali necessità di intervento. Ricordiamo che poche settimane fa una rara vipera dell’Orsini è stata ritrovata uccisa per mano dell’uomo. Ecco, la montagna non ha bisogno di questo. Ha bisogno che chi viene a scoprirla porti con sé o acquisisca una sensibilità ed una responsabilità di cura ed attenzione.»

La posizione del Comune di Montemonaco

Il primo cittadino di Montemonaco non ha tardato a prendere una dura posizione. Il sindaco Grilli ha etichettato il gesto come “inaccettabile”, anticipando anche il fatto che sporgeranno denuncia verso ignoti per aver deturpato la montagna. L’amministrazione ha anche chiarito che quelle “frecce blu” non sono state minimamente autorizzate, anzi verranno rimosse a breve. In chiusura ha chiesto un aiuto da parte degli appassionati della montagna per salvaguardarla.

Le nuove incisioni

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