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L’ Associazione Robin Hood protesta: “Il Blocco Studentesco ha occupato la consulta di Ascoli”
ASCOLI PICENO – L’associazione studentesca Robin Hood interviene in merito alla consulta di Ascoli Piceno: “La consulta è un organo studentesco territoriale in cui i rappresentati di consulta di ogni scuola possono confrontarsi al fine di organizzare iniziative che coinvolgano tutti gli studenti per renderli cittadini attivi e interessati e al fine di risolvere problemi scolastici legati all’edilizia o al settore trasporti. Le associazioni e le ideologie devono assolutamente rimanere fuori dall’ambito consultivo al fine di creare un clima di discussione e organizzazione positivo e proficuo.
Anche l’articolo 3 del regolamento della consulta recita:« È fatto divieto alla CPS finanziare, patrocinare, sponsorizzare, organizzare, sostenere, aderire a iniziative e manifestazioni il cui oggetto sia direttamente o indirettamente connesso ad altri partiti o altre associazioni politiche». Da anni però partiti e associazioni si contendono il titolo di rappresentanza di consulta.
Quest’anno a vincere nel territorio del Piceno è stato un ragazzo del Blocco Studentesco, associazione neofascista legata al partito CasaPound, per poi rivendicare la loro vittoria, facendo così intendere che la consulta fosse di loro proprietà. Dopo aver rivendicato la vittoria, il presidente, con il consenso degli altri studenti del Blocco, che si reputano fascisti, ha iniziato a proporre iniziative, non perché stimolato da interesse personale e voglia di creare un clima studentesco territoriale più consapevole e attento all’attualità, ma per invitare associazioni legate direttamente al partito fascista a cui fanno riferimento. Ad esempio nell’ultima plenaria del 12 febbraio la maggioranza ha approvato due conferenze: una sulla questione siriana con Solidarité Identité, associazione di CasaPound; una invitando il “giornalista” Filippo Burla, anch’esso del partito, che in realtà non risulta iscritto all’ordine dei giornalisti.
Il Blocco, quindi, non vede la consulta come un organo aperto a tutti gli studenti e un punto di confronto tra tutte le scuole del Piceno, al di là delle ideologie e delle parti politiche, ma come un organo da gestire a loro piacimento con attività che vanno direttamente a convergere con quelle che sono le posizioni del partito.
Questa situazione non può più andare avanti: chiediamo che si impedisca di partecipare in questo modo per niente corretto alla consulta del Piceno per aprirsi al confronto e alla partecipazione di tutti gli studenti. La consulta dovrebbe portare gli studenti a sviluppare senso critico, creare aggregazione e difendere gli studenti, e non essere un trampolino di lancio per partiti fascisti come CasaPound”.