Ascoli, il saluto del Vescovo D’Ercole: “E’ un congedo, non un addio”
ASCOLI – “Soffro nel distacco, ma sono libero, perché qualsiasi cosa avvenga so di aver risposto alla volontà di dio”. Così Giovanni D’Ercole ha salutato ieri sera la Diocesi di Ascoli che ha guidato da maggio 2014 fino alle dimissioni comunicate il 29 ottobre, accettate da papa Francesco, a due anni dalla naturale scadenza del mandato.
Si ritirerà da sabato prossimo in un convento in Africa, dove ha iniziato il suo sacerdozio. Prima di lasciare Ascoli ha concelebrato con il presbiterio la messa di commiato nella cattedrale di Sant’Emidio, di cui è stato 97/o successore.
“Chiedo perdono al Padre se non sono sempre riuscito a fare la sua volontà. E’ un congedo e non un addio – ha detto dal pulpito -. Per capire abbiamo bisogno di immergerci nella parola di dio”.
L’ex vescovo di Ascoli Piceno ha fornito una chiave di lettura degli eventi che lo hanno portato a dimettersi. “Le cose della vita possono essere lette con la sapienza umana, spesso frutto di pregiudizi e preconcetti. E poi c’è la capacità di leggere alla luce della parola di dio, della sapienza che viene dall’altro, dalla forza dello Spirito Santo: anche questa mia scelta ognuno può valutarla con il semplice ragionamento umano, oppure la può leggere alla luce della parola di Dio”
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