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Ascoli, il day after e quel settore ospiti da brividi
ASCOLI PICENO – Picchio fragilissimo al cospetto di un Diavolo arrembante e pimpante sin dai primi minuti. Allo Zaccheria si è rivisto lo sbiadito Ascoli di qualche settimana fa, quello che sembrava essersi svuotato, quello privo di stimoli e non grado di cambiare l’andamento negativo della stagione.
I ragazzi di mister Cosmi sono scesi in campo con la mente di chi parte già sconfitto, cosa inaccettabile per la delicatezza del momento. Non condivisibile alcune scelte del tecnico, dal posizionamento di Baldini come mezz’ala, alla decisione di lasciare in panchina Kanoute. Sicuramente i bianconeri nella ripresa hanno provato a reagire, tentando il dimezzamento dello svantaggio, ma il rigore negato a Monachello prima e il rosso ai danni di Agazzi poi hanno di fatto chiuso la gara. La testa è rivolta già al Parma, con i bianconeri che questo pomeriggio sono scesi in campo al Picchio Village per preparare la sfida di lunedì sera contro i ducali. I titolari di ieri hanno svolto una seduta di scarico, mentre tutti gli altri sono stati impegnati in partitelle a pressione con obiettivo. Si è allenato anche D’Urso, indisponibile allo Zaccheria per un virus intestinale. Per Bianchi lavoro differenziato e terapie. Domani la squadra svolgerà la seduta di rifinitura alle ore 11:00 allo stadio Del Duca a porte chiuse.
Capitolo tifoseria. Già dalle ore successive all’anticipo di ieri sera, tanti sono stati gli attestati di stima in favore dei 650 sostenitori bianconeri da parte dei supporter satanelli sui social. “La miglior tifoseria allo Zac quest’anno, complimenti”, “Onore agli ascolani, finalmente una tifoseria degna di nota”, “Rispetto per l’Ascoli Ultras”, “Tifosi ascolani da ammirare, meritate la salvezza” sono solo alcuni dei commenti apparsi ai video che ritraggono i tifosi ascolani cantare nonostante la dura sconfitta. Dalla tribuna dello Zaccheria, con il risultato ormai in archivio, il pubblico di casa si è fatto trasportare dalla marea bianconera presente nel settore ospiti, a ritmo di battiti di mani e sciarpe rossonere al vento. Prima di abbandonare lo stadio in molti hanno salutato il popolo Piceno che ha continuato a cantare per oltre venti minuti oltre il triplice fischio. Unica nota stonata gli oltre 200 tifosi entrati a fine primo tempo a causa di problemi logistici riscontrati alle navette impegnate nel trasporto degli ospiti tra parcheggio delle autovetture e stadio.
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