Ascoli, Gerbo: “Prima la prestazione e l’identità di squadra, poi i risultati”, Tofanari: “Ho lavorato al massimo per questo momento”
EMPOLI – Questo il commento a fine gara di Alberto Gerbo:
“Credo che più che il risultato in questo momento sia importante il percorso che stiamo facendo: si sono visti miglioramenti, scendiamo in campo con più organizzazione e dobbiamo ringraziare il Mister e il DS che ci stanno dando una mano, il tecnico con le indicazioni, il Direttore con le linee guida. Si stanno valorizzando molti componenti della rosa che prima erano ai margini” dice Gerbo.
“Siamo più aggressivi perché copriamo meglio il campo, siamo più bravi nel leggere le situazioni, riusciamo ad essere più vicini all’uomo perché siamo più stretti e corti. Chiudiamo l’anno con due buone prestazioni, la classifica è corta, ma, ripeto, bisogna soffermarci sul percorso, prima cerchiamo la prestazione e l’identità di squadra, poi i risultati verranno da sé. È tutto rimediabile e possiamo ritirarci su”.
Niccolò Tofanari, all’esordio, ha commentato così il pareggio con l’Empoli:
“Il Mister mi ha dato tanta fiducia, lo ringrazio per questo, ero abbastanza sereno quando mi ha detto che avrei giocato dal 1’, mi ha dato qualche indicazione tattica prima della partita. Ho sempre lavorato al massimo per farmi trovare pronto per questo momento, sono stati mesi difficili, spero che quello di stasera sia un inizio, sono contento per me e per la squadra che sta iniziando a trovare grande fiducia. Stasera abbiamo giocato tutti bene, la partita era difficile, ma il Mister ci ha dato organizzazione in tutti i reparti e per questo eravamo molto sicuri di noi, abbiamo una identità precisa, ciascuno sa quello che deve fare e questo ci dà fiducia e ci fa aiutare gli uni con gli altri” ha detto.
“La squadra se la può giocare con tutti ogni settimana, ovviamente il risultato di stasera ora come ora non ci appaga e perché siamo stati molto compatti in campo. In occasione del pareggio dell’Empoli abbiamo avuto sfortuna per la deviazione sul colpo di testa di Moreo, poi va detto anche che gli avversari avevano grandi saltatori”.
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