Artigianato Marche, -431 aziende nei primi 9 mesi 2021
“L’economia marchigiana nel 2021 ha registrato una crescita e un recupero di competitività dopo la crisi dell’anno precedente”. Se però il numero totale di imprese è salito (tra gennaio e i primi di dicembre; da 145.735 a 145.893; +158 aziende) quello delle artigiane (43.092) è sensibilmente sceso: -431 tra gennaio e fine settembre 2021 (2.460 cessazioni e 2.029 iscrizioni).
Emerge da un report del Centro studi di Cna Marche. In aumento le imprese del Terziario (+713), forte calo in Agricoltura (-368), Manifattura (-133) e Costruzioni (-71); +17 unità tra imprese in attesa di classificazione dalle Camere di Commercio. Nel Terziario aumentano soprattutto attività immobiliari (+247 unità), professionali scientifiche e tecniche (+243), noleggio e agenzie di viaggio, servizi di supporto a imprese (+180), servizi d’informazione e comunicazione (+95). In calo le attività nel Commercio ( -239) e nei trasporti (-84).
Il 2021, ricorda Cna, “sarà ricordato come l’anno della campagna vaccinale”. Le imprese marchigiane “guardano con preoccupazione al futuro, strette tra la recrudescenza della pandemia e la crescita dell’inflazione. Due variabili che potrebbero interrompere nel 2022, la ripresa che c’è stata quest’anno”. Quanto al calo di imprese artigiane, commentano il presidente Cna Marche Paolo Silenzi e il segretario Otello Gregorini, “è il risultato peggiore tra le regioni italiane. In negativo anche Abruzzo (-148), Molise (-42) e Umbria (-35).
Mentre l’artigianato in Italia cresce (+8.698 imprese)”. In difficoltà in particolare le imprese del cratere sismico: “chiediamo un rinnovato impegno della Regione e di tutte le istituzioni nel 2022 per sostenere le imprese artigiane e le piccole imprese nel ‘cratere'” e di “riflettere anche sull’opportunità di introdurre Super green pass o vaccino obbligatorio per i lavoratori, per non rischiare nuove chiusure e lockdown”. Nei primi nove mesi del 2021, gli occupati sono aumentati di 2.207 unità (da 484.974 a 487.181). Calano gli addetti nel terziario (-3.632); crescono nel manifatturiero (+2.956), nelle costruzioni (+1.943) e in agricoltura (+725). Vola l’export (con l’eccezione del Farmaceutico): +12,7% passando da 7,9 a 8,9 miliardi di euro
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