Arriva al 12° anno l’appuntamento con “Gli ori delle Dame della Quintana”
Si rinnova anche per la Giostra di agosto 2022 l’ormai consueto appuntamento con gli Ori delle Dame della Quintana realizzati dai maestri orafi della CNA di Ascoli Piceno. L’associazione territoriale ascolana ha consegnato alle sei dame scelte per rappresentare i sestieri cittadini durante il corteo di domenica 7 agosto i gioielli ideati e creati dalle eccellenze artigiane del Piceno, che andranno a impreziosire gli abiti storici della Giostra in onore di Sant’Emidio.
Per quest’anno, inoltre, il connubio fra CNA, Comune, Ente Quintana e sestieri, ha previsto una partecipazione ancora più di rilievo da parte dell’associazione territoriale di Ascoli, che nel pomeriggio di ieri nell’ambito della settimana di festeggiamenti in onore del Santo patrono ha promosso un evento dedicato alla riscoperta delle rue nascoste del centro, ricche di fascino e storia che spesso, purtroppo, in pochi conoscono.
«Auguro a queste splendide dame di interpretare il loro ruolo nei migliore dei modi – afferma Barbara Tomassini, presidente CNA Artistico e tradizionale Marche – nella consapevolezza di indossare manufatti importanti e prestigiosi, al di là del valore prettamente economico. I gioielli realizzati dai nostri maestri orafi meritano di essere sfoggiati con l’orgoglio di portare con sé durante il corteo la storia della città e del suo artigianato artistico».
La presentazione ufficiale e la consegna degli ori, invece, sono andate in scena nella mattinata seguente nella cornice della Sala Gialla della sede ascolana della Camera di Commercio.
L’edizione di quest’anno ha visto protagonisti i maestri orafi Giuseppe Coccia (che per l’occasione ha realizzato il gioiello che durante il corteo sarà indossato da Eleonora Malloni di Sant’Emidio), Pietro Angelini (per Benedetta Vitelli di Porta Maggiore e Milena Ciotti di Porta Romana), Silvano Zanchi (per Valentina Piccinini di Porta Tufilla), Davide De Iulis (per Lucia Rozzi della Piazzarola) e Marilina Gasparrini (per Valentina Leonardi di Porta Solestà), che con passione e competenza hanno portato avanti una tradizione che si rinnova di anno in anno, arricchendosi ogni volta di elementi di novità e appuntamenti all’insegna della cultura e della storia cittadina.
«Ribadiamo il lavoro che stiamo facendo e nel quale crediamo davvero molto – dichiara Arianna Trillini, presidente della CNA di Ascoli Piceno – sia per la valorizzazione dei nostri artigiani, sia per una sempre maggiore e qualificata immagine della città. Oltre settecento anni fa, proprio come oggi, artigianato e commercio erano il cuore pulsante di città e borghi. Dovranno continuare ad esserlo anche d’ora in poi, sebbene per imprese di eccellenza ma di dimensioni talvolta ridotte i problemi e i rischi sono diversi.
Reti e sinergie saranno dunque sempre più importanti – prosegue -. Anche in questo evento, come abbiamo fatto in altre edizioni degli Ori delle Dame, vogliamo dare come CNA Picena un segnale di rete e di sinergia. Uno dei gioielli che sfileranno domenica è stato infatti realizzato da Silvano Zanchi, maestro orafo della vicina CNA di Fermo, mentre Giuseppe Coccia, nostro portavoce del mestiere degli orafi, ha fatto da tutor a un giovane, Davide De Iulis, con una sua realizzazione che sfilerà anch’essa al collo di una delle dame».
«Fin dalla prima edizione di questo complesso ma affascinante percorso che abbiamo avviato con la Quintana – precisa Giuseppe Coccia, portavoce degli orafi della CNA Picena – c’è stato un attento e scrupoloso lavoro di ricerca storica e iconografica. Abbiamo preso spunto, per le trame dei gioielli, principalmente dai quadri del Crivelli ma anche di altri artisti suoi contemporanei. E anche nella lavorazione orafa e nell’uso dei materiali ci siamo attenuti il più possibile al metodo di lavorazione che si utilizzava a quale tempo».
«Siamo orgogliosi di aver dato spazio anche quest’anno ai nostri maestri artigiani – dichiara Francesco Balloni, direttore della CNA di Ascoli Piceno – che con le loro creazioni contribuiscono, di edizione in edizione, a valorizzare gli abiti e, in particolare, il saper fare tipico del Piceno nell’ambito della Quintana, uno dei momenti più rappresentativi e fondanti della comunità ascolana. Nella nostra provincia l’artigianato artistico rappresenta una risorsa importante, che come associazione abbiamo il dovere di tutelare e promuovere in un’ottica di formazione e sensibilizzazione culturale degli imprenditori di domani. In vista di un ormai inevitabile passaggio di consegne, infatti, saranno proprio i nostri giovani a dover traghettare la prestigiosa tradizione artistica ascolana verso una nuova fase all’insegna dello studio dei modelli del passato e di una costante innovazione».
A proposito di imprese artistiche, Ascoli e provincia ospitano il 12,7% delle aziende regionali. Il primato spetta al capoluogo anconetano (30,6% al 2021), con a seguire le province di Macerata e Pesaro-Urbino rispettivamente con il 24% e il 24,2%. Chiude la provincia di Fermo con l’8,5%.
Nel 2021, l’anno della ripresa post-pandemica, le imprese artistiche marchigiane hanno registrato una crescita numerica del 2%, dinamica frutto dalla diminuzione di aziende attive in determinati settori – fabbricazione di oggetti in ferro in rame ed altri metalli, strumenti musicali, oggetti di gioielleria oreficeria in metalli preziosi – compensata in maniera però sufficiente dalla crescita del numero di imprese di tatuaggio e piercing, altre creazioni artistiche e letterarie, sartoria e confezione su misura di abbigliamento esterno, fabbricazione di prodotti in ceramica per usi domestici e ornamentali.
Tirando le somme, dunque, le imprese artigiane artistiche e tradizionali del territorio hanno dimostrato di poter, tutto sommato, reggere l’urto dell’emergenza sanitaria e delle sue ripercussioni sul piano economico.
Se ad Ascoli, tuttavia, il bilancio del numero di imprese nel 2021 risulta in negativo (-0,5%) e in controtendenza rispetto alla maggior parte delle altre province, tra la fine del 2021 e il marzo 2022 il tessuto imprenditoriale locale in ambito artistico torna a guadagnare un punto percentuale, in lieve crescita rispetto al -0,1% riscontrato su scala regionale.
«Mi congratulo con la CNA di Ascoli per aver portato negli anni il tessuto imprenditoriale artistico locale ad altissimi livelli – afferma Gino Sabatini, presidente della Camera di Commercio delle Marche -. La maestria del saper fare dei nostri artigiani, leader del settore apprezzati a livello mondiale, emerge in modo chiaro dalla bellezza delle loro creazioni. Voglio ringraziare in particolare Barbara Tomassini per aver impreziosito questa iniziativa con una serie di eventi collaterali, che hanno valorizzato ulteriormente l’intero movimento della Quintana di Ascoli».
«La forza della Quintana sta anche nel coinvolgere e unire centinaia di persone con la sua Giostra, anche dietro le quinte – sostiene Massimo Massetti, presidente del Consiglio degli Anziani della Quintana -. Il corteo di luglio ha riscosso un enorme successo, grazie a una straordinaria cura del dettaglio e alle nuove figure presentate di fronte a un’incredibile cornice di pubblico. L’obiettivo è alzare ulteriormente l’asticella già a partire dall’edizione in onore di Sant’Emidio. Viva la Quintana, le sue dame e i loro ori».
«Vedere i nostri maestri artigiani mettersi all’opera su questi gioielli con passione, sacrificio e la loro straordinaria inventiva è qualcosa di eccezionale – sottolinea Monia Vallesi, assessore agli Eventi del Comune di Ascoli -. Questi progetti illuminano la Quintana e, al tempo stesso, l’artigianato artistico locale. Per questo ringrazio di cuore la CNA di Ascoli, che anche in questi ultimi anni all’insegna delle difficoltà ha sempre sostenuto le nostre botteghe artigiane promovendo le loro creazioni nell’ambito di splendide iniziative».
«Voglio ringraziare la CNA Picena per aver dato seguito a una fruttuosa collaborazione che anche quest’anno si rinnova in occasione di una delle rievocazioni più antiche delle Marche – dichiara Giorgia Latini, assessore regionale alla Cultura -. In questa fase è fondamentale legare la tradizione orafa e artistica della città a quella della Quintana, che rappresenta l’occasione ideale per valorizzare l’estro e la creatività dei nostri maestri artigiani».
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