Arquata, il sindaco Franchi: “Il nuovo governo non si dimentichi di noi

Arquata è letteralmente un borgo fantasma che attende di essere ricostruito e di conoscere quello che sarà il destino di queste zone di montagna. Il sindaco Michele Franchi, 40 anni, dal suo ufficio ricavato dentro una struttura provvisoria cerca di immaginare il futuro di questo borgo e delle sue frazioni praticamente cancellate dal terremoto, che provocò anche la morte di 52 persone, tra cui alcuni bambini.

“Dopo 6 anni – dice Franchi  all’Ansa- la ricostruzione può dirsi avviata, anche se manca il grosso che è circoscritto alle zone perimetrate, come ad esempio il borgo storico”. Ora bisogna vedersela con l’impennata dei prezzi, la difficoltà di reperire materiali e il superbonus 110, che ha allontanato le ditte edili dal cratere sismico. “Ma al di là della ricostruzione che comunque si farà – sottolinea – qui il problema è garantire a queste zone di montagna un’attenzione speciale che io chiamo Zona Economica franca, così da permettere agli imprenditori e ai cittadini di venirci a investire e vivere. Un piccolo borgo ha un futuro se può contare su scuola, sanità e lavoro”.

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