Appignano torna a scuola di Rifiuti Zero, economia circolare e sostenibilità
I ragazzi delle scuole medie di Appignano del Tronto sono tornati a parlare di Rifiuti zero con un ciclo di lezioni sulla riduzione dei rifiuti e della plastica, sullo spreco alimentare, l’economia circolare e la sostenibilità.
Oggi giorno abbiamo l’imbarazzo della scelta per iniziare ad essere più sostenibili e limitare l’utilizzo di monouso e plastica. La plastica riciclata infatti non è mai come quella prodotta per la prima volta dal petrolio, e si può riciclare uno stesso oggetto massimo 2 o 3 volte, mentre vetro e alluminio si riciclano all’infinito. Inoltre, moltissima plastica finisce in discarica o si disperde, oppure viene bruciata per produrre energia, aumentando le emissioni di CO2.
Come facciamo a evitare i rifiuti da imballaggio? Acquistare detersivi alla spina è complicato? Possiamo acquistare detersivo in fogli, con packaging in carta, oppure ricariche in pastiglie da sciogliere in acqua per riutilizzare il contenitore ormai vuoto.
A casa per una festa possiamo evitare l’utilizzo di cannucce e bicchieri usa e getta, preferendo cannucce lavabili (o non usarle affatto!) e bicchieri lavabili su cui scrivere il nome.
E soprattutto possiamo ridurre lo spreco alimentare.
Tutti i bambini portano a casa il cibo avanzato al ristorante, segno che ormai non ci si vergogna più a chiedere la family bag. Ma non dobbiamo dimenticare che lo spreco alimentare avviene soprattutto in ambito domestico. Non solo quando non finiamo tutto ciò che abbiamo nel piatto, ma anche quando acquistiamo troppo o non siamo attenti alle date di scadenza e quindi siamo costretti a gettare via cibo prezioso. Ciò crea una doppia insostenibilità: alimentare e ambientale/sociale in quanto mentre noi sprechiamo i meno fortunati non hanno da mangiare a sufficienza. Per fortuna, i ragazzi delle scuole di Appignano sono già sensibili sull’argomento: già lo scorso anno hanno donato cibo e non solo ai meno fortunati attraverso l’associazione I Care.
Inoltre, per mangiare sano e senza rifiuti, nelle scuole di Appignano è attivo il mercoledì della frutta: al posto della merendina confezionata tutti portano la frutta da casa, un pasto salutare che non ha bisogno di imballaggi, perché può essere portato a scuola in un contenitore lavabile e riusabile.
La natura NON produce rifiuti, i rifiuti sono un’invenzione umana, mentre gli scarti in natura sono risorse!
Così impariamo che anche la nostra spazzatura è piena di risorse: una immensa miniera urbana, ricca di carta, cartone, plastica, vetro, metalli, legnami e tanto altro.
Ad esempio, l’alluminio riciclato in Italia proviene totalmente dal recupero degli imballaggi per uso domestico, cioè dalla nostra raccolta differenziata: separando dagli altri rifiuti le lattine, i fogli di alluminio, i tappi a vite, teglie e vassoi, l’alluminio che «buttiamo» può tornare in vita infinite volte!
La carta e il cartone sono materiali naturali, rinnovabili e riciclabili: ciò ha permesso al nostro Paese di raggiungere in anticipo gli obiettivi di riciclo fissati dall’UE per il 2025 (75%), con un tasso di riciclo della carta in Italia dell’81%!
Con i ragazzi di terza media passiamo in rassegna diverse aziende italiane impegnate nella sostenibilità attraverso progetti di economia circolare. Funghi Espresso e Vegea utilizzano lo scarto del caffè e della produzione di vino per creare funghi e pellame vegetale.
Ragioniamo con i piedi crea scarpe sostenibili dall’inizio alla fine: realizzate con pellami che provengono esclusivamente dalla macellazione, possono essere riparate e a fine vita gettate nell’umido!
I concetti di riparazione e riprogettazione sono d’altronde due parole chiave dell’economia circolare. scopriamo che l’Italia è una super potenza dell’economia circolare, non solo per il riciclo dei rifiuti ma anche per i settori del made in Italy come energie rinnovabili, design, produzione di biciclette ecc.
A fine lezione un video realizzato per l’ONU dall’attrice Emma Watson ci ricorda come possiamo essere più sostenibili ed avvicinarci agli obiettivi 2030.
Lascia un commento