Apicoltura: le Marche al top delle classifiche nazionali
“Ben 72.356 alveari, 1600 apicoltori, 76 aziende condotte con metodo biologico che producono ogni anno circa 118mila kg di miele. Con questi numeri le Marche si classificano tra le prime Regioni in Italia per quanto riguarda l’apicoltura: per la precisione sono seconde nel rapporto tra numero di alveari per chilometri di superficie e quarte nel rapporto apicoltori per abitanti. Dati che dimostrano quanto il settore sia cresciuto negli ultimi tempi grazie a delle politiche attente e all’opera dei Consorzi che hanno intrapreso una intensa attività di monitoraggio per far emergere tutte le realtà presenti sul territorio”.
Numeri alla mano, così l’assessore all’Agricoltura Andrea Maria Antonini è intervenuto nella sede della Regione Marche ad Ancona alla presentazione della ricerca nazionale “II mondo del Miele visto dagli italiani”, commissionata da Le Città del Miele, la rete dei territori (45 a oggi che danno origine e identità ai mieli italiani) e realizzata da Intertek società di ricerca e analisi del mercato. Per approfondimento delle tematiche, quantità di consumatori coinvolti e per la completezza d’indagine (qualitativa e quantitativa) l’analisi si presenta come la 1° Ricerca Italiana di Mercato legata alle produzioni di apicoltura: fotografa il rapporto tra il consumatore e il prodotto in termini di immagine, valori, tradizioni, acquisto e consumo, tracciando le aspettative e le tendenze emergenti.
“Pienamente consapevole delle potenzialità del settore – ha proseguito l’assessore Antonini -, la Regione ha posto grande e concreta attenzione al fenomeno. Grazie al forte impulso dato all’implementazione della Banca Dati dell’Anagrafe apistica nazionale visto che i fondi tra le Regioni vengono ripartiti in base al numero di alveari censiti, in 8 anni gli stanziamenti Ue sono passati dai 144mila euro del 2016 ai 701mila euro del 2023. E proprio per la campagna apistica 2023 la Regione ha emanato un bando di finanziamento con scadenza il 23 febbraio per l’importo di tutti i 701mila euro a disposizione. Un provvedimento che fa seguito ai 540 mila euro destinati a 174 aziende apistiche per il sostegno delle attività durante il Covid e all’intervento straordinario di 250mila euro del 2019. Insomma ci sono tutti gli ingredienti per creare un circolo virtuoso. Quello su cui ora dobbiamo lavorare, è la costruzione di uno stretto legame tra la produzione di miele e il nostro splendido entroterra costellato di borghi ricchi di storia come veicolo di promozione turistica, così come accade per l’enoturismo e l’oleoturismo. Grazie all’iniziativa di oggi, abbiamo occasione di fare il punto con tutti gli operatori per lavorare insieme al meglio al fine di favorire la crescita del settore in termini di quantità e qualità, soprattutto per quanto riguarda l’aspetto del biologico”.
Nel corso dell’incontro è stata avanzata la proposta di dare vita a un “Protocollo d’intesa per l’applicazione delle buone pratiche agricole e la salvaguardia del patrimonio apistico della Regione Marche”, una scelta operativa destinata ad istituire nella Regione Marche il primo format regionale a favore delle qualità nelle produzioni agricole e a tutela del patrimonio apistico, mutabile dai tanti e diversi territori regionali italiani.
Al convegno oltra all’assessore Antonini sono intervenuti Rolando Pecora, presidente Le Città del Miele, Daniele Orazi, client manager Intertek, Paolo Fontana, entomologo, presidente WBA e ricercatore Fondazione E. Mach, Sara Ruschioni e Paola Antonia Deligios, entrambe del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali, Università Politecnica delle Marche, la prima ricercatrice per l’area di Entomologia generale e applicata, la seconda per l’area di Agronomia e Coltivazioni erbacee. In rappresentanza del mondo agricolo, Maria Letizia Gardoni, presidente Coldiretti Marche e dell’Associazione Imprese biologiche e biodinamiche di Coldiretti e Renato Claudio Minardi, coordinatore Consorzi Apicoltori Marchigiani.
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