Antonio Dell’Oglio: “Rozzi per me era un secondo padre. Onorato di avere fatto parte della storia dell’Ascoli”
Con 166 onorate presenze è entrato dritto nell’ultracentenaria storia bianconera. Milanese, ex terzino degli anni 80’/90’. Stiamo parlando di Antonio Dell’Oglio, intervistato quest’oggi in esclusiva al nostro portale.
Salve Antonio. Oggi ricorre il ventennale della morte del Presidente Costantino Rozzi. Che ricordo ha di lui?
“Rozzi per me è stato come un secondo padre. A lui devo dirgli soltanto grazie. Quello che sono riuscito a realizzare nella mia carriera è grazie a lui. Ti dico la verità, in ogni mia preghiera lui c’è sempre. Dava l’anima e il cuore per l’Ascoli”.
Ricorda qualche aneddoto in particolare?
“Una volta, mentre tornavo da Bologna dopo aver accompagnato mio figlio ad una visita, mi fermai al “Mulino Rosso”. Li c’era il presidente, insieme ad altre persone. Io lo vidi ma non ebbi il coraggio di salutarlo poiché ero molto giovane e mi provavo soggezione. Lui nemmeno mi salutò. Quando andai alla cassa a pagare lui aveva pagato anche il mio conto. Questo fa capire il gran signore che era”.
Veniamo al presente. Che impressione le ha fatto questo Ascoli capolista?
“Veramente una grande impressione. Ho avuto modo di vederla sabato scorso contro il Santarcengelo e mi è apparsa un’ottima squadra. Faccio i complimenti alla società per aver costruito un organico così competitivo senza spendere cifre folli”.
Dove può arrivare secondo lei la squadra di mister Petrone?
“Sono sicuro che centrerà la promozione. Ho visto veramente una grande coesione e affiatamento. Ci sono tutti i presupposti per tornare in cadetteria”.
Le piacerebbe un giorno tornare a lavorare ad Ascoli?
“Sarebbe un sogno. Mi accontento anche del settore giovanile (ride, ndr). Ad Ascoli ho dato la vita. Ho ancora tantissimi amici lì che mi ricordano sempre con grandissimo affetto. Essere entrati nella storia dell’Ascoli per me è un onore”.
Andrea Ferretti
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