Antonini e le scuse di Spinozzi: “Devolverò il risarcimento per la diffamazione ad associazioni di caduti”
“Ho letto le sue scuse. Le avrei accettate se solo non avessi letto le pretestuose e inconsistenti motivazioni che ha addotto in giustificazione dell’inqualificabile gesto”.
Il candidato della Lega Andrea Antonini commenta così le spiegazioni date da Luciano Spinozzi a mezzo stampa riguardo le sue offese su Facebook all’indirizzo del leghista (‘Antonini si legasse pure. Ma con una corda col nodo scorsoio …un buon ramo glielo togliamo’).
L’esponente di ‘Rinasci Marche’, lista in appoggio al candidato governatore Mangialardi, ha parlato di “frase metaforicamente riferita alle affermazioni della destra leghista in campagna elettorale. Io rispetto le regole democratiche. Facessero altrettanto i leghisti nei convegni che tengono. Io non ho augurato la morte a nessuno, compreso i molti disgraziati che rischiano la vita attraversando il Mediterraneo”.
“In queste settimane non solo non ho mai trattato in modo violento un tema delicato come quello dell’immigrazione – spiega Antonini -, ma soprattutto non ho mai offeso alcuna persona. Spinozzi da una parte chiede formalmente scusa e dall’altra motiva il suo atto, di per sé ingiustificabile, con presupposti ridicoli e inesistenti. Mi verrebbe da dire che in certi casi ‘la pezza è peggio del buco’. Per questo mi risulta difficile credere alle sue parole”.
Antonini quindi, aggiunge: “Se la stessa azione fosse accaduta a parti invertite avrei avuto giornalisti sotto casa, la mia faccia sulle tv nazionali e forse qualche interrogazione parlamentare. Invece, a parte qualche attestato di solidarietà di singoli esponenti e di Italia Viva che ringrazio, aspetto ancora che si esprima il signor Mangialardi, come capo della coalizione per la quale si è candidato Spinozzi. Un silenzio a dir poco preoccupante”.
In conclusione, il candidato della Lega dice: “In attesa che la giustizia faccia il suo corso, sto individuando quelle associazioni nate in memoria dei caduti dei fatti di terrorismo e delle forze dell’ordine alle quali devolverò l’intera somma che riceverò a titolo di risarcimento per la diffamazione subita”.
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