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Anche il consiglio regionale delle Marche si è espresso contro il cibo sintetico e il nutriscore, plaude la Coldiretti
Il cibo sintetico? “Un rischio per la salute”, mentre il nutriscore o l’etichetta a semaforo sono “uno strumento fuorviante che va a sanzionare immeritatamente prodotti ad alto livello qualitativo e di genuinità quali quelli tipici della dieta mediterranea e della tradizione agroalimentare italiana”. Così si legge in una risoluzione approvata nei giorni scorsi dall’Assemblea legislativa della Regione Marche dopo che anche la giunta regionale aveva varato un documento analogo.
Un atto di indirizzo che ha recepito due distinte mozioni e impegna le Marche sul fronte della difesa del cibo tradizionale e della biodiversità in linea con quanto chiesto da circa 10mila cittadini marchigiani che in questi mesi hanno sottoscritto la petizione di Coldiretti, alla quale hanno aderito anche Campagna Amica, World Farmers Markets Coalition, World Farmers Organization, Farm Europe e Filiera Italia per promuovere la legge che vieti la produzione, l’uso e la commercializzazione in Italia del cibo sintetico. Il timore è che già quest’anno potrebbero essere già presentate le prime richieste di autorizzazione all’immissione in commercio in Europa dopo il via libera della Fda negli Stati Uniti. In tutta Italia sono quasi mezzo milione le firme raccolte mentre nelle sole Marche si contano anche un’80ina di Comuni che hanno deliberato sulla materia. “Dietro questo tipi di prodotti ingegnerizzati in laboratorio ci sono gli interessi di multinazionali, grande finanza e lobbies, una vera e propria minaccia per l’agricoltura italiana, la salute dei consumatori e la biodiversità del pianeta contro la quale sono state già raccolte, in tutta Italia, quasi 400mila firme – spiegano da Coldiretti Marche -. Un plauso, dunque, al consiglio regionale che ha promosso questa iniziativa condividendo così una strategia di crescita economica, di sostenibilità ambientale e di tutela della salute dei cittadini. Alla base, fondamentale, c’è una produzione di cibo fatta di suolo, natura e lavoro agricolo”. Intanto la raccolta firme prosegue nei mercati e nelle iniziative di Campagna Amica, nelle sedi e negli uffici di zona di Coldiretti.
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