SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La storia si ripete ma stavolta i problemi raddoppiano. Schiere di ambulanti abusivi con tanto di carretti per la merce da esporre, del tutto sprovvisti di mascherina e che ignorano per lo più i dispositivi basilari di sicurezza.
E intorno uno stuolo di signore indiavolate che sembrano ipnotizzate dai tarocchi famosi e dai costumi sottocosto. In barba al distanziamento sociale e senza il minimo di dispositivi anti contagio. Come se il covid non fosse più un problema, come se fosse stato totalmente rimosso dalla memoria collettiva.
E così in un momento di profonda crisi dei nostri commercianti, la concorrenza sleale assume toni anche di pericolosità sociale. Senza che ci siano controlli di sorta da parte della polizia municipale o dei famosi Stuart, tanto invocati quanto invisibili.
Ma non è tutto.
“Puntuale come ogni anno si presenta il mucchio di detriti in spiaggia libera” parola di Tonino Capriotti. Infatti, negli spazi condivisi di sabbia oltre ai venditori abusivi i visitatori devono tollerare immondizie di detriti e schivare le spine delle palme.
“Individuare le responsabilità è fondamentale per promuovere pubblici servizi con operatori efficienti”, spiega il consigliere Capriotti, che demanda il potenziamento del servizio a una nuova classe politica.
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