Ambiente e Salute nel Piceno prosegue la battaglia a favore dell’Adriatico

SAN BENEDETTO DEL TRONTO –  Ambiente e Salute nel Piceno prosegue la sua battaglia.

In una nota l’Associazione sottolinea di ” Occuparsi della questione molto preoccupante sulla concessione mineraria che prevede una nuova piattaforma di trivellazione del fondale del nostro mare, con un pozzo denominato Donata 4 dir, per l’estrazione degli idrocarburi. Il pozzo verrebbe realizzato a poco più di 24 chilometri (12 miglia) dalla nostra costa, proprio di fronte la foce del Fiume Tronto, in corrispondenza della Riserva Naturale Sentina, alla quale proprio di recente si sono aggiunti 700 metri di parco marino. La sua distanza dalla costa si può definire ridicola proprio perché in caso di eventi straordinari come l’eventuale esplosione del pozzo in fase di perforazione (Cosiddetto “blow-out”), questa potrebbe generare un notevole disastro ambientale, poiché la poca profondità dei nostri fondali e le correnti marine, favorirebbero la diffusione rapida degli inquinanti. Volendo comunque escludere l’incidente, le attività di perforazione creerebbero un disturbo importantissimo alla fauna ittica, tale da crearne un allontanamento, in uno specchio di mare considerato tra i più pescosi; tutto questo è ammesso dalla stessa azienda proponente che vorrebbe sfruttare il giacimento. Il mare Adriatico è un mare chiuso, quasi un lago, e non possiamo assolutamente correre ulteriori rischi oltre a quelli che già sono presenti: il Mare Adriatico sta morendo, lo dicono importanti studi, come ad esempio quello Italo Croato sul governo del mare Adriatico della D.A.M.A.C., realizzato in collaborazione dalla regione Marche e dalla Contea di Zara”

Prosegue la nota”Le criticità geologiche connesse a questo genere di attività, portate ultimamente in evidenza dal geologo Giovanni Marrone, sono un altro elemento non di poco conto. Il geologo Marrone mette in evidenza i dati forniti dalla rete mareografica nazionale, dati che rilevano un abbassamento da 50 agli 80 centimetri del fondale marino, in un area molto vasta che arriva fino a un miglio dalla costa. Attualmente proprio nelle fascia Marche Abruzzo sono presenti 6 piattaforme, tutto questo materiale estratto dal sottosuolo ha creato il fenomeno dello scivolamento e dell’abbassamento del fondale (subsidenza). Questi effetti potrebbero accelerare alcune dinamiche che regolano le pressioni tra le faglie. Un pericolo da valutare quello della correlazione tra estrazioni e terremoti. Questi elementi dovrebbero essere più che sufficienti per interrompere questa pratica per un fattore di semplice precauzione”

E “Proprio per opporci a questo progetto insieme ai No Trivelle nel Piceno stiamo organizzando un incontro pubblico che si svolgerà il giorno venerdì 29 alle ore 21:15 presso il teatro della parrocchia del Cristo Re a Porto D’Ascoli, per informare e coinvolgere i cittadini con l’aiuto di alcuni esperti: Enzo Di Salvatore – Docente in diritto costituzionale all’Università di Teramo e Augusto De Sanctis – Coordinatore No Hub del gas – Forum H2O. Condurrà l’evento Il Giornalista Giuseppe Buscemi”.

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