SAN BENEDETTO – Una delegazione composta da Ambiente e Salute nel Piceno e Stop 5G Marche ha partecipato ad un importante convegno internazionale tenutosi a Roma all’interno della Camera dei Deputati. L’incontro affrontava la questione della nuova tecnologia 5G ed e sono intervenuti scienziati, medici, legali di fama mondiale.
“Tante sono state le informazioni che abbiamo potuto raccogliere. Un fatto è stato chiaro, che appellarsi al Principio di precauzione europeo per rigettare questa tecnologia è riduttivo perché la scienza ha già dimostrato che l’inquinamento elettromagnetico è nocivo alla salute umana e che non è possibile applicare questa tecnologia senza che se ne siano dimostrate abbondantemente innocuità e soprattutto senza una valutazione di impatto ambientale e sanitaria.
Perché le città e cittadini non debbano essere loro direttamente le cavie sui quali sperimentare.
Per queste ragioni abbiamo inviato una lettera al Sindaco ai gruppi consiliari con la quale abbiamo chiesto una delibera che proponeva al Sindaco di emanare un’ordinanza per impedire che San Benedetto del Tronto possa fare questa sperimentazione.
Abbiamo raccolto competenze e informazioni per essere di sostegno a un eventuale azione del Sindaco per dare forza al diniego dal punto di vista sia legale che amministrativo” dicono gli esponenti di Ambiente e Salute.
“Inoltre abbiamo invitato tutti i cittadini, i Sindaci del territorio e tutte le altre istituzioni a partecipare all’incontro pubblico che abbiamo organizzato per il giorno 16 Novembre 2019 alle ore 16.30 presso la Sala Consiliare del Comune di San Benedetto del Tronto, sulla questione 5G , affinché l’informazione possa generare un’azione diffusa e unitaria che protegga la popolazione fino a che non siano state fornite prove certe che dimostrino la non pericolosità di questa tecnologia.
Proprio perché noi marchigiani usiamo il detto Popolare: “inutile chiudere lo stalletto quando il porco è scappato”,
perché è chiaro che se queste aziende installeranno le loro antenne sarà praticamente impossibile fargliele rimuovere e San Benedetto del Tronto e i sambenedettesi saranno destinati a subire passivamente la sperimentazione della tecnologia 5G”
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