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Amandola, incontro con il campione paralimpico Emanuele Lambertini
AMANDOLA – Un campione nato due volte. La prima quella naturale, 19 anni fa, seguita da gravi problemi di salute. La seconda con la scoperta della scherma e la passione profonda per questo sport. Emanuele Lambertini, emiliano, è la stella che, negli ultimi anni, sta brillando nel firmamento internazionale di questa disciplina sportiva nel settore dei disabili. Alla sua giovane età ha già conquistato le maggiori vette mondiali della scherma.
Sabato sera a partire dalle 19.00 terrà un incontro pubblico ad Amandola, davanti al Caffè Belli sotto il loggiato di Piazza Risorgimento, nel quale racconterà il suo percorso di atleta, la sua storia di vita, esempio di forza, coraggio, entusiasmo e amore per l’esistenza, nonostante una grave malattia che gli ha provocato l’amputazione di un gamba ad 8 anni. Dopo l’incontro-confronto aperto anche alle domande del pubblico, Lambertini darà una dimostrazione, con spiegazioni tecniche, con la partecipazione dello schermidore amandolese Andrea Giacomozzi che si allena nella stessa palestra di S. Lazzaro di Savena per normodotati e disabili, e dove tira di scherma anche Bebe Vio. Sarà predisposta una pedana apposita sotto il loggiato di Piazza Risorgimento e anche fra il pubblico, chi vorrà, potrà incrociare il fioretto con il campionissimo. L’evento è stato ideato, organizzato e sostenuto dalla Gibas Lighting di Amandola, storica azienda leader internazionale nel settore dell’illuminazione, che ha visto in Emanuele Lambertini un ragazzo che è riuscito a ricominciare la sua vita tramite la scherma, trovando una passione che l’ha portato trionfatore sulla strada del riscatto dopo un’infanzia difficilissima. Un esempio da seguire, per i giovani e per tutti. Molti i successi inanellati negli ultimi anni. L’ultimo la medaglia d’oro Under 23 alla coppa del mondo di Varsavia. Tra le tante conquiste del 2018 quella di campione italiano di fioretto e spada individuali, medaglia d’argento nel fioretto e bronzo nella spada individuali alla coppa del Mondo di Eger (Ungheria) ed a Pisa, ancora oro al mondiale di Roma nel fioretto a squadre lo scorso anno, bronzo individuale e oro a squadre nel fioretto alla coppa del mondo di Stadskanaal (Olanda). Un medagliere molto nutrito.
La storia. Ad un anno e mezzo Emanuele Lambertini inizia a manifestare una rarissima malformazione vascolare che obbliga lui e la sua famiglia a viaggiare per tutta l’Europa alla ricerca di una cura.
I medici impiegano 3 anni per capire cosa avesse. Dopo aver sperimentato tutti i tipi di cure, dai cicli di chemioterapia alle infiltrazioni endovenose, ai medicinali per bloccare la crescita, ma non avendo trovato una soluzione, i medici avanzano la proposta dell’amputazione della gamba destra, non come soluzione, ma come un tentativo come gli altri di fermare la patologia, con un’altissima possibilità di fallimento. Ad 8 anni lo stesso Emanuele dà l’ok per l’amputazione. L’incontro con la scherma avviene 2 anni dopo. A 10 anni inizia quello che lui considera lo sport più bello. Rappresenta un motivo di riscatto per tutti quegli anni passati in ospedale e che sa dare tantissime soddisfazioni, tra le quali anche i primi posti alle ultime Paralimpiadi di Rio
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