Allarme Sentina, Giorgi: «Piunti non sa che pesci prendere»
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Ultima chiamata per la Sentina. L’erosione della costa sta mettendo a dura prova l’ecosistema della riserva. Proprio alcuni giorni fa, il sindaco Piunti ha firmato una petizione per chiedere fondi alla regione. Un gesto che non trova l’approvazione del già vicesegretario del Pd, Pier Giorgio Giorgi.
«La Riserva naturale della Sentina è un patrimonio per il nostro territorio e per la nostra regione. Va valorizzato e preservato. Molto è stato fatto con il suo inserimento nel progetto della ciclovia adriatica che unisce Venezia alla Puglia grazie all’impegno della vice Presidente Anna Casini. Le ciclovie sono a tutti gli effetti delle infrastrutture strategiche. Consentiranno negli anni a venire lo sviluppo di quell’importante asset legato al cicloturismo. Un asset che ha visto una crescita esponenziale negli ultimi anni e su cui la giunta regionale di centrosinistra ha puntato con grande lungimiranza. Sul ponte ciclopedonale sul Tronto saranno investiti ben 2,2 milioni e verrà realizzato a partire dalla fine del 2021. Consentirà a migliaia di turisti di visitare il nostro territorio con delle ricadute economiche importanti.
La Sentina purtroppo da diversi anni è soggetta alla costante erosione delle maree che hanno messo in pericolo la Torre sul Porto. Il Piano di Difesa della Costa ha inserito la Riserva naturale tra i trentasette interventi strutturali di mitigazione della costa, destinandole ben 11 milioni.
Che le associazioni ambientaliste raccolgano le firme per sollecitare l’intervento della Regione è un fatto del tutto naturale. Ma che a farlo sia il sindaco ci fa sorridere. La sensazione è che Piunti, un politico a cui difettano decisionismo e capacità di iniziativa, stia cercando di sollevare un altro polverone ad usum delphini mascherando così il suo scarso peso politico. Il primo cittadino cerca solamente l’ennesimo palcoscenico in vista delle prossime amministrative del 2021. Però non ha alcuna intenzione di risolvere il problema. Un sindaco degno di tale nome non firma una petizione come un membro dell’opposizione, ma agisce usando i canali istituzionali. Forse Piunti non ha bene in mente a quale Palazzo, Raffaello o Leopardi, rivolgersi. Chieda l’intervento dei tecnici per stabilire quali, tra le barriere emerse e quelle soffolte, contrastino meglio l’erosione della costa. Parli con gli uffici competenti e solleciti una soluzione del problema in tempi brevi.
Se non sa che pesci prendere si rivolga ai dirigenti comunali visto che ne abbiamo di validi. Piunti, dopo quattro anni di non governo della città, non ha ancora realizzato che tocca a lui risolvere i problemi di San Benedetto del Tronto. Evidentemente del sindaco non ha le stimmate, ma solo la fascia. Del resto ad oggi, a parte l’inaugurazione delle opere che il centrosinistra gli ha lasciato in eredità e che ha completato tardivamente, la sua gestione della cosa pubblica si è dimostrata del tutto impalpabile. Lo attendiamo al varco».
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